Premessa: la DGR approvata ieri dalla Giunta è stata talmente precipitosa da far pensare. L’ipotesi più accreditata è che Cota abbia una pistola puntata alla tempia da parte del Ministro delle Finanze che, in continuità con la precedente gestione del Ministro Tremonti, ha semplicemente detto: “o rientrate o aumentate l’IRPEF regionale”. Giammai. Cota, strenuo attaccante della politica montiana tutta tasse, non vuole passare per un esattore. Allora, prima che Grilli e Massicci gli commissarino la Regione, si è lanciato alla disperata nella approvazione della delibera.
Ma dietro al desiderio di evitare un aumento delle tasse c’è altro: una occasione d’oro per svendere il patrimonio pubblico e per attaccare alle mammelle dello Stato i voraci predatori della sanità privata. E’ noto, che a confronto della Lombardia, in Piemonte siamo troppo poco propensi al privato. E allora via con la finanza creativa dell’amico Luppi, profumatamente pagato per (s)vendere gli immobili sanitari (e ora ce ne saranno tanti da piazzare…) e via con la esternalizzazione dei servizi sanitari ai soliti noti. Una cordata di benefattori-imprenditori ai quali frega della sanità pubblica come ad un rapinatore può fregare di fare volontariato.
E le federazioni fanno parte del piano. Centrali di committenza per favorire la gestione di tali servizi coordinati da solerti consiglieri, amici degli amici, che siedono in altri consigli di amministrazione e che tessono una ragnatela di interessi. Insieme a persone insospettabili che dovrebbero tutelare invece interessi opposti…
In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti……AMOS
PS: A breve pubblicheremo l’intendimento chiaro ed inequivocabile della Amministrazione regionale in tal senso. Con lettera protocollata e autografata