Il DIRMEI, che ora dipende da Azienda Zero, dichiara che si stanno valutando le strategie da adottare per il ricovero dei pazienti Covid: dedicare reparti interamente ai Covid positivi o stanze di isolamento nei reparti specialistici?

Mentre il Commissario di Azienda Zero elabora strategie, il Direttore generale dell’ASL Città di Torino, in entrambi i casi il Dott. Picco, trasforma i reparti di rifermento per il trattamento delle patologie infettive dell’Amedeo di Savoia in lungodegenza Covid. Almeno due dei tre reparti di malattie infettive dell’Amedeo di Savoia hanno avuto indicazione di bloccare i ricoveri infettivologici (meningiti, HIV, tubercolosi ecc) e riservare i posti letto esclusivamente a pazienti Covid positivi, con patologie prevalentemente geriatriche, psichiatriche o ortopediche. Pazienti la cui gestione clinica non richiederebbe dunque la competenza di un medico infettivologo.

Questa strategia organizzativa adottata determina svantaggi per tutti.

Per i colleghi infettivologi dell’Amedeo di Savoia, che non fanno il loro lavoro e le cui le competenze sono inutilizzate.

Per i malati con patologie infettive complesse, che rimangano nei PS o in reparti non specialistici, con rischio di ritardo diagnostico e terapeutico.

Per i colleghi ospedalieri della provincia di Torino, che cercano disperatamente ed inutilmente di trasferire, come succedeva in epoca pre-Covid, i pazienti con malaria, Dengue, HAV e HBV acute, ascessi cerebrali, encefalici ecc nei reparti infettivologici di riferimento provinciale, ovvero quelli dell’Amedeo di Savoia.

Riparte l’ondata, riparte puntuale la confusione organizzativa.

Per fortuna che ora c’è Azienda Zero che, a meno di sdoppiamento di personalità, dovrebbe guidare nelle scelte i direttori generali.

Chiara Rivetti, Segretaria Regionale Anaao Assomed Piemonte