Parodi trasforma l’ENPAM, la “casa comune dei medici” in un “casinò”. Anzi in un vero “casino”

da | Apr 17, 2012 | Enpam, Primo Piano

Era il 22 febbraio 2012 (due mesi orsono) quando io e il Dott. Longo abbiamo deciso che non bisognava far calare il silenzio di quanto era successo nel corpaccio molle della cassa previdenziale dei medici. Il famigerato ENPAM, odiato dalla maggiorparte dei medici dipendenti (ma anche ad esempio dagli specializzandi) che, tramite il collare obbligatorio della iscrizione all’Ordine dei Medici, è in grado di tassare previdenzialmente due volte i camici bianchi, era finito in una brutta storia, poco chiara, di investimenti finanziari in titoli “strutturati”. Una storia che, oltre alle molte ombre, denota purtroppo in un quadro di totale mancanza di controlli, di dichiarazioni difensive imbarazzanti, di un pressappochismo disarmante. Io e Longo abbiamo raccolto tutto il possibile per ricostruire la storia fin da quando è iniziata e abbiamo constatato che era necessario informare i colleghi nel dettaglio in quanto, dal sondaggio on line, usciva fuori che oltre il 30% dei medici NON era a conoscenza di questi fatti. E ovviamente il “Giornale della Previdenza” che comunque passa dalla buca delle lettere alla raccolta differenziata della carta in molte case  dei medici, alla velocità della luce, non evidenziava tutto il “marcio” che a noi sembrava evidente. A maggio del 2011 succede infatti che il Sole 24 ore scrive di un esposto-denuncia fatto da cinque Presidenti di Ordine dei Medici e da un componente del Consiglio di Amministrazione alla Procura di Roma. Il nostro racconto parte da fine 2010 quando anche Parodi non puo’ piu’ opporsi alla richiesta pressante di una analisi indipendente sulla situazione mobiliare dell’Ente.

Ora, dopo le indagini della Procura, proprio oggi, mentre pubblichiamo la settima parte di questa cronistoria, apprendiamo che il vertice dell’ENPAM (l’ultra ottuagenario Parodi, da 18 anni comandante in capo della casa comune dei medici) ha ricevuto un avviso di garanza per truffa aggravata, insieme ad altri sodali.

La Procura di Roma ha sguinzagliato 150 agenti della finanza perquisendo 47 indirizzi e ha scoperto un verminaio ben più sostanzioso di quello contenuto nella denuncia.

Nelle pagine di questo sito avete TUTTA la cronistoria che verrà arricchita ogni settimana di tutti gli aspetti meno noti. L’obiettivo è far infuriare i medici non solo  convenzionati (che si giocano la pensione) ma anche quelli non convenzionati che sono obbligati a pagare la tangente a certi personaggi perchè possano buttare i nostri 1.300 euro e rotti nel cesso dei derivati tossici o nelle tasche di qualche palazzinaro di Roma che compra e rivende a prezzi esorbitanti immobili di pregio.

I MEDICI DIPENDENTI, GLI SPECIALIZZANDI E MOLTI ALTRI COLLEGHI NON VOGLIONO PIU’ PAGARE L’ENPAM. NON VOGLIAMO SOLUZIONI PASTICCIATE QUALE LA CONTRIBUZIONE RIDOTTA VOGLIAMO ANDARCENE E BASTA. I MEDICI CONVENZIONATI FAREBBERO BENE A CHIEDERE IL COMMISSARIAMENTO ED ANDARE TRA LE BRACCIA DELL’INPS PRIMA CHE SI RITROVINO “ESODATI A TEMPO INDETERMINATO” PER EROSIONE DEL PATRIMONIO CAUSATO DALL’AVER DATO IN MANO A INCOMPETENTI (O MALFATTORI?) I LORO CONTRIBUTI.

Quello che ormai abbiamo soprannominato come “l’Immarcescibile” ebbe modo di stigmatizzare il gran polverone sollevato con l’esposto di maggio del 2011 ed il giorno 25 giugno 2011 al Consiglio Nazionale dell’ENPAM disse:

……Comprendo che un collega possa avere idee diverse da un altro, ma non che per protestare ricorra a mezzi che sono stati usati ultimamente, provocando interventi mediatici e spesso dando inizio ad un gossip di pettegolezzi e falsità … È in atto un gioco allo sfascio che dobbiamo tutti insieme, tutti uniti, impedire. Allora io dico: “Basta”! È vergognoso farsi del male. La stessa politica che, inutile nascondercelo fa l’occhio lesso ai nostri soldi, in questi ultimi tempi sta sul chi vive e, sebbene non richiesta, ci tiene sotto osservazione. Eppure tra di noi ci sono colleghi che da tanto tempo dicono sempre “No”, sempre “No”, sempre “No”. Quasi che questa triste e offensiva litania fosse diventata un inno di battaglia. E… No…, la battaglia la faremo noi chiarendo i dubbi, confutando le accuse, difendendo con tutte le forze i soldi che i medicie gli odontoiatri versano al loro Ente. Colleghi basta battaglie…….

No, caro Immarcescibile, ora inizia il bello. Ora ci devi spiegare, anzi lo devi spiegare alla Magistratura, perchè “la casa comune dei medici” sia diventata una esemplificazione del “moral hazard” in campo previdenziale ovvero un casinò, o per dirla tutta sia diventata solo un gran casino.

Vai in Procura e spiegaci tutto per bene. Abbiamo tante altre puntate da scrivere, anzi quasi quasi ci facciamo pure un libro….

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