Nessun segno + sui medici

da | Feb 6, 2024 | Primo Piano

Recentemente il Presidente Cirio, come aveva già fatto l’Assessore Icardi, ha rilasciato dichiarazioni sul progressivo miglioramento della Sanità piemontese.

Di per sé sarebbe una buona notizia, non foss’altro che se la Sanità diventa finalmente un tema da campagna elettorale noi sanitari (e cittadini) non possiamo che rallegrarcene. 

Il problema però è nei numeri, che sono sempre filtrati con l’obiettivo di dare le buone notizie tralasciando quelle più negative.

Se è vero che il numero dei medici ospedalieri è in progressivo calo da circa 15 anni, è anche vero che dal 2019 la tendenza non si è invertita.

Il segno +, messo dal Presidente davanti alla Sanità, di certo non c’è per i medici. E la Sanità senza medici è un po’, diciamo, monca..

Infatti complessivamente sono 59 gli ospedalieri in meno in questo ultimo quadriennio. Il dato, anche se sembra non così allarmante, va a sommarsi ad una carenza già grave, con il personale medico ridotto all’osso che fa fatica a garantire i servizi.

Ma soprattutto, se si analizzano nel dettaglio i numeri, si scopre che i medici specialisti assunti a tempo indeterminato nel 2023 sono ben 381 in meno rispetto al 2019.

I contratti a tempo determinato invece aumentano a 419, e sono per la stragrande maggioranza i contratti di assunzione per gli specializzandi. Come dimostrano i numeri, per ancora qualche anno l’unica risposta per poter garantire l’assistenza ospedaliera è assumere gli specializzandi.

Inoltre, i colleghi con incarichi di Struttura Semplice dal 2019 sono diminuiti di 114 unità, riducendosi del 15%. Quindi, la progressione di carriera è stata mortificata.

Riguardo all’Osservatorio Regionale per le assunzioni, a dicembre i medici assunti al netto del turn over, che a fine 2024 dovranno essere 500, erano -1.

Non stupisce che con tutti questi presupposti i medici ospedalieri si licenzino.

Riguardo ai 1400 letti in più dichiarati, rimangono una grande incognita. Perché letta l’intervista, ci siamo guardati in faccia e ci siamo chiesti: ma dove sono? Nessuno ne sa niente. Negli ospedali, i reparti sono sempre quelli e i letti anche, da anni.  

Su questo punto chiediamo chiarimenti. Perché appena capiamo dove sono i letti, li occupiamo con dei pazienti che al momento sono in barella.

Dr.ssa Chiara Rivetti
Segretaria Regionale Anaao Assomed Piemonte

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