La temperatura della Sanità nel 2023

da | Gen 3, 2023 | Primo Piano

Il 2022 è stato l’anno con le temperature più alte dal 1800.

Nonostante questo, sembra che il 2022 sia stato l’anno più fresco di quelli che verranno.

Forse, come per i cambiamenti climatici, anche per la Sanità il 2022 potrebbe essere stato l’anno più semplice di quelli che verranno.

Con il definanziamento, il peso del lavoro, le crescenti difficoltà nel garantire cure solerti e posti letto adeguati, la burocrazia che soffoca sempre di più, il privato che apre sedi ed acquista tecnologia, per il diritto alle cure il futuro sembra fosco. La Legge di Bilancio l’ha dimostrato, dimenticando la Sanità ed investendo in molto del resto: il Fondo Sanitario Nazionale viene finanziato con 2 miliardi di euro aggiuntivi ma ne perde almeno 12 per l’inflazione che si aggira al 10%.

I medici ospedalieri non hanno più alcun timore a guardarsi intorno: lasciare il posto fisso e nel pubblico è diventata un’opzione concreta, un’alternativa possibile per avere una vita lavorativa e privata migliore.

Sembra quasi tutto perduto. Quasi.

Perché in realtà resistiamo in tanti. Tutti quelli che, per esempio a Capodanno lavorano e trovano un attimo per brindare, magari con lo spumante che il nostro Assessore ci ha regalato, anche se negli ospedali non si potrebbe bere.

La voglia di agire cova sotto le ceneri. Lo si vede da piccoli segnali, ma eloquenti: in tanti ci hanno chiesto se in Piemonte organizzassimo qualcosa parallelamente alla manifestazione di piazza a Roma, o come esprimere solidarietà ai manifestati dalle corsie o dai laboratori.

C’è desiderio di unirsi, tra categorie, tra sanitari e pazienti, per alzare più forti le voci. Ci scrivono pazienti, ci sentiamo tra sindacati di comparti diversi, i movimenti sociali ed i giornali parlano con insistenza di sanità.

La Cop15 di Montreal, presieduta dalla Cina, si è conclusa con un accordo storico per proteggere il 30% della biodiversità. Lula, appena eletto, promette di interrompere la deforestazione dell’Amazzonia. Per gli attivisti per il clima sono buone notizie. Anche quello che pareva impossibile, si è fatto.

Per la Sanità è lo stesso.

I sindacati mettono il potere nelle mani dei lavoratori, rafforzano la vostra voce.

Per questo le voci devono essere tante, unite e parlare delle singole conquiste, grandi o piccole, che ogni giorno otteniamo.

Per tornare anche noi sanitari a respirare a pieni polmoni, come farà l’Amazzonia.

Dr.ssa Chiara Rivetti
Segretaria Regionale Anaao Assomed Piemonte

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