La Procura regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti Lombardia, con atto di citazione, ha chiamato in giudizio un medico frequentante una scuola di specializzazione, per aver percepito indebitamente contributi pubblici (borsa di studio) per Euro 33.843,60 in qualità, appunto, di ammesso alla frequenza dei corsi di formazione obbligatori. Il medico, secondo la procura, aveva percepito la borsa di studio pur svolgendo, durante l’espletato corso di formazione, attività lavorative remunerate da terzi in violazione del principio di incompatibilità vigente in materia.
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Corte dei Conti – borsa di studio e attività lavorativa durante la frequenza di scuole di specializzazione in medicina
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