Come il Consiglio Nazionale ENPAM discute la grande opacità della gestione: SESTA PARTE

da | Mar 26, 2012 | Enpam

Dopo gli interventi del Presidente e del Vice Presidente dell’ENPAM (rispettivamente il Dott. Parodi e il Dott. Oliveti) durante la riunione del Consiglio nazionale dell’Ente il 25 giugno 2011, vi rendiamo edotti della discussione che ne è seguita. Gli interventi sono stati molteplici ed a tratti illuminanti. In alcuni casi a dir poco “imbarazzanti”.

Articoli a cura di:
Gabriele Gallone (medico ospedaliero, contribuente “coatto” Enpam fondo generale quota A, Segretario Regionale ANAAO ASSOMED Piemonte)
Luigi Longo (medico libero professionista, contribuente Enpam fondo generale quote A e B, Consigliere Nazionale ANAAO Assomed)

Chi vuole leggere le puntate precedenti può cliccare sui link sottostanti

ENPAM: iniziata la cronistoria sui derivati e sugli strascichi giudiziari (Introduzione)

ENPAM: derivati tossici e “relazioni” pericolose (Prima Parte)

I derivati tossici dell’ENPAM: la diffida di Eolo Parodi (Seconda Parte)

ENPAM e i derivati “tossici”, poltrone, competenze e previsioni campate per aria (Terza Parte)

Interessante la discussione che segue, propedeutica alla votazione sul bilancio, dove finalmente si discute pubblicamente e nella sede propria di quanto riportato poco tempo prima dai media (per alcuni solo “tempesta mediatica” per altri “giornalismo d’inchiesta ad uso dell’opinione pubblica”). Riportiamo solo un estratto dagli interventi di alcuni Presidenti di Ordine e precisamente quelli che abbiamo ritenuto più significativi perché, pur nella maggior parte dei casi preannunciando un voto favorevole all’approvazione del bilancio, rimarcano le molteplici criticità legate alla corretta gestione finanziaria dell’ente, alla trasparenza, alla comunicazione ed all’efficacia delle scelte strategiche previdenziali.

pag.16 – Dr. S. Bovenga (Grosseto): “ Innanzitutto devo riferire che il Consiglio dell’Ordine all’unanimità ha approvato il Bilancio Consuntivo 2010 (ndr: encomiabile e per nulla usuale in tutti gli Ordini che prima di intervenire al Consiglio Nazionale per la votazione definitiva, il direttivo di Grosseto abbia esaminato, discusso e approvato il bilancio stesso). Tuttavia non sarei sincero se, accanto a questo atto di responsabilità….non condividessi con voi alcune riflessioni… Ora le domande che ci poniamo sono: “ Il CdA dell’Enpam, formato da medici e odontoiatri, può fidarsi dei propri tecnici? Ha strumenti per verificare la bontà di questa fiducia? ” …non posso non rilevare alcune questioni…La prima fra tutte riguarda i rapporti tra CdA e/o presidenti degli Ordini. In questi mesi abbiamo letto di tutto ma, se si eccettuano alcuni comunicati stampa, nulla ci è stato riferito direttamente dal CdA dell’Enpam: questo ci ha messo in oggettivo imbarazzo con i nostri iscritti che sono portati a ritenere la nostra mancanza di informazione più come reticenza che come reale assenza di notizie certe… Un ultima questione riguarda la redditività del patrimonio, cioè la gestione non previdenziale…l’avanzo è dato sostanzialmente dal versamento del contributo degli iscritti, mentre “solo”(ndr:virgolettato nel testo originale) 51 milioni di euro deriverebbero dalla sua gestione.”

Interessante la risposta del dr. A. Oliveti (vicepresidente vicario del CdA) riportata a pag.35 :

“ Bovenga mi ha chiesto: ma ci si può fidare dei tecnici? Che strumenti usare ? Proprio questo è il problema, proprio perché non abbiamo strumenti di competenze nostre per farlo, riteniamo che il modello  che proceduralizza gli atti e i percorsi con le verifiche incrociate tramite dei modelli circolari di azione sia nella fase della scelta sia nella fase del controllo, possa essere il modello che più ci avvicina al confronto e al controllo. Questo e il ragionamento (ndr: sic!). E quindi è per questo cha abbiamo puntato su un modello di governante (ndr: così nel testo originale) che poi dovrà essere riempito di strumenti e di tecnici ma all’interno di una procedura che sempre faccia riferimento alle best practice. E’ vero, non abbiamo mai parlato di buchi. Buchi è un termine di semplificazione semantica ( ndr: ci auguriamo che almeno il dr. Bovenga abbia ritenuto tale risposta esauriente rispetto al chiaro quesito da Lui posto al CdA. Noi al contrario, forse perché incompetenti ma pur sempre contribuenti, nulla abbiamo compreso e troviamo conforto solo appellandoci al “misterium fidei” peraltro non tipico di argomenti così poco spirituali ! ).

pag.18 –dr. L.M. Daleffe (Bergamo) : “ ..Chiediamo che durante il C.N. non si parli soltanto di gestione finanziaria perché l’Enpam è prima di tutto un Ente Previdenziale: dobbiamo parlare di previdenza perché quello è il nostro problema.”

pag.18 –dr. G. Conti (Perugia) : “… Mi scuso fin da ora se dirò qualcosa di spiacevole ma a volte sono spigoloso…Su tutta la nota polemica noi abbiamo ricevuto, via via, qualche comunicato ed alcuni lanci di stampa. In sede di C.n. abbiamo avuto un paio di volumi, con ventidue,ventitre allegati, con la relazione della SRI, materiale che non può essere visto e discusso in tempi brevi. C’è una questione di metodo nei rapporti tra CdA e C.N. Ho aperto il volumetto della SRI: alla prima pagina dicono che non hanno avuto documentazione di trentadue Titoli, in un’altra dicono che avremmo fatto meglio a tenere i soldi in banca in conto corrente piuttosto che investire, sull’ultima pagina dicono che le commissioni sono fuori mercato… Vogliamo vedere con chiarezza quella che è la situazione, ma soprattutto quelle che sono le prospettive nel futuro, anche perché nelle Assemblee ci andiamo noi. Io sono stato “aggredito” (ndr:virgolettato nel testo originale)  da alcuni colleghi, a cui tentavo di spiegare, avendo una piccola esperienza in merito, come si leggono i bilanci e quale deve essere la valorizzazione dei Titoli….”

Commento: c’è da restare basiti. La risposta di Oliveti alle osservazioni del Presidente degli Ordine dei Medici di Grosseto è INCREDIBILE. Una ammissione di INCOMPETENZA. Praticamente tutti possono fare fessi quelli dell’Enpam ma il modello di “governante” (scritto così nel testo) che proceduralizza e incrocia i controlli è un chiaro esempio di inconcludenza o di disarmante superficialità nel comprendere che non si può lasciare la gestione alla “best practice”, ma a persone competenti che monitorino attentamente la gestione. Fino a qui i rilievi sono pesanti e le risposte evasive. Va segnalato meritoriamente il fatto che l’Ordine di Grosseto ha per esempio discusso la questione dell’ENPAM prima della discussione in Consiglio Nazionale, mentre altri Ordini hanno invece messo la testa sotto la sabbia. Alcuni di questi struzzi li sentiremo all’opera nella parte successiva.

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