Se avete letto la prima parte di questa storia posso riferirvi una sola inesattezza. Le firme raccolte tra i cittadini, operatori e studenti della Facoltà di Medicina dell’ASO San Luigi non sono più 10.000 ma hanno superato le 23.000. Tali firme sono state messe sul tavolo di fronte alla assemblea indetta da tutte le organizzazioni sindacali della dirigenza mediche, sanitaria, tecnica, amministrativa e del comparto il giorno 18 gennaio 2013 e di cui produrremo a breve la documentazione video.
Una assemblea con la sala stracolma (oltre 450 persone) e 10 consiglieri regionali (tutte le forze politiche eccetto la Lega Nord), un parlamentare, il vicepresidente del consiglio regionale, l’Università rappresentata dal Prof. Furlan e i Sindaci e i consiglieri comunali del territorio (Orbassano, Rivalta, Beinasco per citarne alcuni).
Ma torniamo al problema di tale decisione improvvida della Giunta Regionale che cancella alcune emodinamiche importanti come Orbassano e Moncalieri.
La decisione è innanzitutto uno sfregio al consiglio regionale. Per quanto riguarda il San Luigi infatti, essendo quest’ultimo un centro di riferimento (lo dice il Piano socio-sanitario), ribadito in plurime sedi e incontri anche con la cittadinanza (me ne ricordo uno in particolare dove Morgagni, allora DG del San Luigi, accompagnato da Monferino, andarono al Comune di Orbassano a magnificare la collocazione strategica dell’ASO stessa quale “Hub”) viene di fatto declassato. Senza la Emodinamica il San Luigi passa di fatto ad un ruolo di ospedale cardine. Il fatto è che il provvedimento che muta la collocazione dell’ASO San Luigi all’interno della rete ospedaliera non è di pari rango ma è solo una delibera di Giunta Regionale. Per modificare la collocazione del San Luigi si doveva rifar votare il Consiglio Regionale, cosa evidentemente non possibile in quanto il Consiglio Regionale in data 30 ottobre aveva votato (maggioranza e opposizione insieme) un ordine del giorno in cui si invitava la Giunta a mantenere le emodinamiche.
L’atto della Giunta è, a parere anche di autorevoli pareri legali che abbiamo richiesto, passibile di annullamento.
Un altro fatto, incontrovertibile, è che la Giunta approvò in data 7 aprile 2011 la DGR 13-1826 sui requisiti dei laboratori di emodinamica. In essa, ad esempio di affermava:
Non sono più previsti laboratori di emodinamica con attività esclusivamente diagnostica o senza reperibilità’ 24h/24 e 7giorni/7 per la necessità – anche nell’interventistica elettiva – di reintervenire sul paziente fuori dell’orario di lavoro ordinario, per eventuali complicanze
Nella premessa la giustificazione di tale provvedimento era la seguente:
è necessario rivedere i requisiti strutturali ed organizzativi e gli indirizzi di organizzazione della rete previsti dalla D.G.R. n. 47 – 8608 del 14.4.2008 anche perchè tali disposizioni non sono più in linea con il recente avvio della rete interospedaliera per l’emergenza coronarica che prevede centri di emodinamica con tutti i requisiti previsti nell’allegato del presente provvedimento e idonea copertura del territorio regionale, con tempi di accesso compatibili a garantire il trattamento tempestivo più appropriato nelle emergenze cardiologiche secondarie a procedure eseguite nelle ore precedenti.
Malgrado questo, si attiva un laboratorio “in via sperimentale” nell’ASL del Verbano-Cusio-Ossola, unanimemente considerato inutile e altamente sconsigliabile dalla Commissione Aress che avrà orari verosimilmente 8-16 dal Lunedì al Venerdì. Di questo argomento ci eravamo già occupati provocando altissimi ululati del consigliere regionale PD Reschigna, del Consigliere Regionale PdL Cattaneo (ambedue della zona VCO), del Presidente della “rediviva” Provincia VCO e del sindaco di Domodossola. Il fatto che il laboratorio di emodinamica sarà strettamente integrato con quello di Novara è una foglia di fico che porrà ulteriori problemi agli emodinamisti di Novara, dato che nel VCO i cardiologi non sono in grado di gestire tale tipo di procedure. La Commissione Aress precisava per la zona di Verbania-Domodossola (Federazione Nord Est):
Si sconsiglia l’apertura di un nuovo Laboratorio di emodinamica a Domodossola, per quanto decentrato, in quanto avrà sempre una popolazione ridotta da trattare, con qualità prestazionale non adeguata agli standard europei
In un’altra parte del documento si precisava che sarebbe stato opportuno, nelle zone con basso numero di abitanti, potenziare trasporto e trombolisi (a proposito, dove è finito l’elicottero per il trasporto notturno che due anni fa prometteva Monferino?).
Relativamente a questa scandalosa decisione della Giunta, che stava già maturando nel mese di ottobre, con trionfalistiche dichiarazioni della brigata Reschigna-Cattaneo, il nostro sindacato parlava apertamente di “mercato delle vacche”. Infatti è evidente che nella questione sia entrato (sempre per interessi bottega elettorale) il baratto con la chiusura del punto nascite a Domodossola. Per questa operazione sono stati stanziati quattro milioni e 200 mila euro dal DG di Verbania (vedasi documento inviato ai Capi Dipartimento con il dettaglio).
Sulla questione abbiamo fatto dichiarazioni a mezzo stampa a cui sono seguite critiche talmente feroci (vedi anche questo articolo) che ci pare di aver colto nel segno. Domodossola è, per dirla con una allitterazione il “crocicchio dell’accrocchio” senza tener in alcun conto sicurezza ed efficienza.
La questione finale riguarda però (o meglio ancora) la sicurezza. Lo spostamento di 1.000 procedure dal San Luigi a Rivoli e di 1.600 da Moncalieri alle Molinette determina costi aggiuntivi e acquisto di apparecchiature ed ampliamenti oltre a personale (ovvero costi). Cosa che invece nella DGR di riorganizzazione è esplicitamente esclusa.
Ad esempio ad Orbassano vi sono due sale con angiografo fisso mentre a Rivoli un angiografo fisso ed uno portatile. La DGR sui requisiti minimi precisa che è necessario avere:
Una sala di Emodinamica “completa” con cardioangiografo fisso a pavimento o a soffitto con caratteristiche “ottimali”
Una sala con sistema radiologico “portatile” affidabile e di alta qualità da utilizzare in caso di malfunzione o nei momenti di manutenzione del sistema fisso. La dotazione minima è caratterizzata da una sola sala con strumentazione radiologica fissa, poiché il solo apparecchio radiologico portatile risulta insufficiente per l’attività interventistica d’emergenza nell’infarto acuto, per i limiti di tenuta nei casi complessi e prolungati.
E’ possibile immaginare che trasferendo 1.000 procedure a Rivoli non sia necessario fare investimenti in una altra sala di emodinamica? Va detto che sommando le procedure di San Luigi e Rivoli in un centro solo si totalizzerebbe un numero di procedure che nessuna emodinamica in Piemonte sostiene. Credo sia inevitabile effettuare investimenti a meno di correre rischi che sarebbe meglio evitare. Le stesse Molinette non possono permettersi di accogliere 1.600 procedure in più senza creare altre due sale di emodinamica.
Inoltre c’è un problema correlato ai posti letto.
Ogni 1.000 procedure si stima siano necessarie 1.500 giornate di degenza (considerando una degenza media di 5-7 gg per un infarto e di 1 giorno per le altre procedure). Ovvero 4-5 letti in più con tutto ciò che ne consegue (ovvero costi tra cui anche quello di personale, a meno di fornire assistenza inadeguata). Alle molinette il fabbisogno sarebbe doppio (10-12 letti).
Delle due l’una: o si aumentano i costi (e la DGR dice espressamente di no, nessun aumento di attrezzature e personale) oppure gli standard di sicurezza diminuiranno paurosamente (il che per una patologia coronarica acuta può fare la differenza tra la vita e la morte). Se non aumenteranno i posti letto, ad esempio, potremmo trovarci di fronte a casi di pazienti sottoposti con urgenza ad angioplastica e poi rispediti in pronto soccorso in attesa di un posto letto (manco fossimo nel terzo mondo).
Ecco quindi cosa ha intenzione di fare l’ANAAO:
- chiedere al TAR la sospensione della delibera di riorganizzazione in quanto contraria al PSSR (declassamento di fatto dell’ASO San Luigi) e contraria alla DGR relativa agli standard di sicurezza (Domodossola)
- Chiedere l’intervento dei NAS con un esposto alla Procura di Torino per verificare se, senza aumento di attrezzature e personale, tra cui posti letto aggiuntivi) è possibile mantenere standard adeguati di sicurezza per i pazienti
- Presentare un esposto alla Corte dei Conti nel caso vengano effettuati investimenti ovvero spese di qualsivoglia natura per adeguare gli standard di sicurezza in quanto contrari alla disposizione della DGR di riorganizzazione che stabiliva l’assenza di costi ulteriori. In ogni caso chiedere verifiche alla Corte dei Conti sulla opportunità di spendere 4 milioni e 250 mila euro per una emodinamica inutile (Domodossola) e sulle penali che ad esempio l’azienda San Luigi dovrà pagare (circa 10 milioni di euro) relative alla chiusura anticipata di contratti connessi alla chiusura della emodinamica.
Infine, vi alleghiamo la rassegna stampa di questa “strana storia”. Una storia fatta di accordi sottobanco. Basti guardare la rassegna stampa di inizio agosto e di fine ottobre.
1 agosto 2012 – Emodinamica via da Rivoli, i pazienti dirottati al San Luigi (Torino Cronaca)
3 agosto 2012 – Emodinamica a rischio a Rivoli. Appello di Boeti, non chiudete quel reparto (Repubblica Torino)
31 agosto – Tre nuovi primari nonostante i blocchi (La Repubblica 31 agosto 2012)
31 agosto 2012 – Intervista a Monferino “Ora conti Asl sotto controllo” (La Repubblica 4 settembre 2012)
15 settembre 2012 – Emodinamica, nessuna chiusura a Moncalieri (Il Giornale del Piemonte)
19 settembre 2012 – Emodinamica, Odg contro la chiusura (Il Giornale del Piemonte)
23 settembre 2012 – Emodinamica, il Pdl contro l’ipotesi chiusura (Il Giornale del Piemonte)
17 ottobre 2012 – Emodinamica, si va verso l’accorpamento (Giornale del Piemonte)
27 ottobre 2012 – Emodinamica, l’ultima speranza per il polo di Moncalieri (La Stampa)
30 ottobre 2012 – Appello del San Luigi. Non declassateci (Torino Cronaca)
31 ottobre 2012 – Monferino declassa il San Luigi E’ ancora scontro con l’Università (Repubblica)
31 ottobre 2012 – San Luigi, eccellenze rischio chiusura (Il Giornale del Piemonte)
29 dicembre 2012 – Emodinamica, la giunta Cota chiude Moncalieri e San Luigi (La Stampa)