Riordino rete ospedaliera Piemonte – Documento e video commento

da | Dic 7, 2012 | Primo Piano, Video

Alleghiamo il testo relativo al riordino della rete ospedaliera presentato dall’Ing. Monferino in IV Commissione.

Innanzitutto il documento (4 paginette) non sembra adeguato alla importanza delle scelte che esso prefigura. In alcuni punti è di interpretazione problematica, in altri è di una superficialità spiccata. Tutte le aziende sanitarie e i nosocomi sono “annegati” dentro capitoli intitolati alle Federazioni. Nel complesso sembra scritto da un mestierante alle prime armi alle prese con una tesina di organizzazione sanitaria.
La ASLTO1, la TO2, la TO4, e la Federazione 3 – Torino Ovest occupano il 60% del documento. A tutto il resto del Piemonte il rimanente. ASL Vercelli 4 righe. ASL Biella 2 righe e mezzo. AO Alessandria 1 riga e un quarto. A Novara tutto bene. A Verbania tutto ok, tempo sereno, scusate il disturbo.
L’ASO San Luigi è inserita con il Mauriziano dentro la Federazione 3 la quale occupa da sola 1 pagina. Evidentemente le due ASO non hanno titolo per essere trattate a parte.
La “Città della Salute, della Scienza e delle Balle spaziali”  ha meno spazio di Asti. Evidentemente si sono persi il Masterplan.
La risposta a questa difficoltà nei riferimenti geografico-aziendali è nel titolo del documento: “Revisione della rete ospedaliera – proposte ASR/Federazioni”. E la questione, al di là dei contenuti che esamineremo successivamente, è tutta in quel titolo.
La proposta di revisione è dell’Ing. Monferino (come dovrebbe essere), dei Direttori Generali, dei capi Federazione (come NON dovrebbe essere) o sono proposte che i Direttori sono stati costretti a sottoscrivere pena la defenestrazione? Il giochetto delle parti è interessante. L’Assessore e il futuro fu capo dell’Aress girano per le assemblee di Federazione, impongono le linee principali per la revisione ospedaliera e i Direttori/capi Federazione (in maggioranza yesman) stilano i documenti di proposta. Alcuni Direttori, pur dissentendo, si trovano in minoranza e la proposta passa come “Federazione”. L’Assessore lascia così intendere che il processo di revisione sia un processo “bottom-up” all’interno del management sanitario (che fa anche fico dirlo).
Però, oltre al titolo c’è un “buco” nel documento che vale più di mille parole. Sotto al capitolo ASLTO5 c’è scritto: “Ad oggi non ha inviato alcuna documentazione”. Molto strano che l’Assessorato mandi una richiesta a tutte le Aziende e ai “federali” e l’unica azienda a non rispondere sia proprio la ASL TO5. Molto più probabile (come invece noi sappiamo) che la proposta di riorganizzazione sia stata mandata ma non sia piaciuta per niente in quanto contraria ai diktat dell’Ingegnere. Alla To5 si trova l’Emodinamica di Moncalieri (che Monferino vuole chiudere) e il punto nascite di Carmagnola a rischio chiusura come altri ospedali (Chieri, Carmagnola) oggetto di probabili ridimensionamenti.
Ecco quindi che al di là di ciò che è scritto nel documento (in alcune piccole parti buono, in altre parti pessimo, in quello che rimane omertoso e furbesco) si delinea una situazione in cui ad esempio il Generale Briccarello della TO1 la fa da padrone, con l’Ospedale Valdese, letteralmente demolito, e l’Ospedale Martini, che viene rimandato (ma non più citato) nel capitolo della Federazione Ovest. Sul Martini si apre la questione del punto nascite (ben più di 1.000 parti l’anno). Pare che l’Assessore non ne escluda la chiusura (a parole) ma di questo risibile argomento non c’è traccia in questo documento. Probabilmente il Generale Briccarello vuole prima chiudere altri 10 reparti del Martini per evitare di essere oberata da troppo lavoro gestionale.
Traspare comunque chiaramente l’intenzione dell’Assessore di trattare le Federazioni come Aziende anche se il Piano Sanitario non dice affatto questo.
Le Federazioni, su cui pende un pronunciamento del TAR che potrebbe anche concedere una sospensiva e reinviare tutto alla Corte Costituzionale, non sono Aziende Sanitarie e non possono sostituirsi ad esse in settori che sono espressamente definiti dalla legge.
Si prepara battaglia in IV Commissione (e non solo da parte della opposizione). Motta (PdL) ha già richiamato l’ordine del giorno votato in Consiglio Regionale contrario alla chiusura delle emodinamiche (la seduta in cui la Spagnuolo e Monferino stavano per venire quasi alle mani).

Revisione rete ospedaliera (clicca per scaricare il documento in formato pdf presentato dall’Assessore in IV Commissione)

Analisi e commento del documento PARTE I
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PARTE II
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PARTE III
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