Come il consiglio nazionale ENPAM affronto’ il caso dell’esposto in Procura (OTTAVA PARTE)

da | Apr 25, 2012 | Enpam, Primo Piano

Concludiamo con questa puntata non tutta la cronistoria dei fattacci che coinvolgono l’ENPAM ma solo la parte riguardante la discussione che venne fatta nella sede dell’ENPAM di Roma da parte del Consiglio Nazionale il 25 giugno 2011. Dopo 1 mese dall’esposto alla Procura di 5 Presidenti di Ordine dei Medici e di un consigliere di Amministrazione, il dibattito che ne seguì è lo specchio di un sistema “malato” dove, a prescindere, la stragrande maggioranza dei nostri “rappresentanti” (i Presidenti di Ordine) preferiscono trattare la questione con superficialità senza considerare le gravissime accuse mosse ai gestori dell’ente di previdenza. Il dibattito (che è trattato dalla sesta parte di questa cronistoria) è tratto dal “Giornale della Previdenza” (tra parentesi il numero di pagina) e commentato dagli autori

Articoli a cura di:
Gabriele Gallone (medico ospedaliero, contribuente “coatto” Enpam fondo generale quota A, Segretario Regionale ANAAO ASSOMED Piemonte)
Luigi Longo (medico libero professionista, contribuente Enpam fondo generale quote A e B, Consigliere Nazionale ANAAO Assomed)

Chi vuole leggere le puntate precedenti può cliccare sui link sottostanti

ENPAM: iniziata la cronistoria sui derivati e sugli strascichi giudiziari (Introduzione)

ENPAM: derivati tossici e “relazioni” pericolose (Prima Parte)

I derivati tossici dell’ENPAM: la diffida di Eolo Parodi (Seconda Parte)

ENPAM e i derivati “tossici”, poltrone, competenze e previsioni campate per aria (Terza Parte)

ENPAM: perdite colossali nel bilancio? La denuncia dei Presidenti di Ordine (Quarta Parte)

ENPAM: la difesa a oltranza di Parodi e Oliveti sulla situazione opaca dell’Ente (Quinta Parte)

Come il Consiglio Nazionale ENPAM discute la grande opacità della gestione (Sesta Parte)

Disastro ENPAM: il consiglio nazionale del 25 giugno 2011. Chi si fodera gli occhi e chi no…(SETTIMA PARTE)

-pag.28–dr.B. Di Lascio(Ferrara) (ndr:un altro degli esponenti che presentarono alla Procura di Roma il dettagliato documento di denuncia): “Il presidente ha detto che non è mai mancata a nessuno la possibilità di porre domande e avere puntualmente risposte. Condivido la prima parte dell’affermazione, ma sulla seconda ho qualche perplessità. Nella cartellina con i documenti manca una comunicazione che ho scritto il 6 aprile al presidente per sapere che cosa dovevo dire al magistrato. Infatti sono stato chiamato come teste in tribunale perché identificato come sponsor di SRI e persona – così dicevano – informata sui fatti. La mia domanda è: “Quali?”.Sono stati chiamati come testimoni il sottoscritto, il dottor Pizza, in quanto iscritto all’Ordine di Bologna, un alto funzionario dell’Ente e il direttore generale, dottor Alberto Volponi. Non volevo essere interrogato dal giudice senza sapere cosa dire, non volevo fare la figura del reticente, quindi ho chiesto al presidente se era possibile sapere:

a) cosa conteneva la relazione di SRI,
b) se era vero quello che c’era scritto, perché io non ne avevo idea.

Questo è successo il 6 di aprile. Ci siamo sentiti telefonicamente più volte e mi è stato detto che non c’era nessuno dell’Enpam in tribunale, invece ho trovato lì il funzionario … Io non ho la capacità tecnica di stabilire se gli investimenti sono idonei.  La domanda a questo punto è molto semplice: prima di arrivare al 19 maggio, era possibile sapere se quello che aveva scritto sul rapporto SRI era vero o no? Due possibilità: se non è vero si procede in un modo, se è vero si procede in un altro; ma lo si deve dire.Il Consiglio di Amministrazione, giustamente, ha promosso un’azione tramite il comitato interno di controllo, che è presieduto da un magistrato attivo. C’era anche prima un organismo di vigilanza, che non era presieduto da un magistrato attivo, ma lo annoverava tra i suoi componenti: sto parlando di Bruno Di Fortunato che purtroppo è deceduto l’anno scorso. Quindi, lo scorso anno, avevamo l’organismo di vigilanza, ritenuto poi non confacente alle attività dell’Enpam perché si sovrapponeva all’attività di carattere istituzionale. Non si è evidenziato però che, all’epoca, in una relazione fatta dall’organismo di vigilanza e consegnata a tutti componenti del Consiglio di Amministrazione sono state fatte delle ipotesi abbastanza preoccupanti sulle attività di carattere immobiliare e mobiliare dell’Enpam.La faccenda venne chiusa quando sia il presidente sia il componente allora attivo, che era il dottor Di Fortunato,hanno dichiarato che le affermazioni riportate dall’organismo di vigilanza nel 2009, ripeto, estremamente preoccupanti, erano da ricondurre a mere ipotesi teoriche e pertanto avulse dalla realtàÈ stato detto anche che “gli autori dell’esposto sono degli ospedalieri ai quali non importa nulla perché non prendono la pensione dall’Enpam”. Tranquillamente vi dico che l’unico fondo da cui percepirò la pensione è l’Enpam; quindi pensate un po’ se non sono interessato. Mi chiedo se era possibile avere delle risposte prima del 19 maggio. Secondo me sì.  Adesso si fa dietrologia, si afferma che l’ho fatto per rivalsa, perché non sono stato rieletto nel Consiglio di Amministrazione. Vogliamo sgombrare il campo da queste voci? Bene, se la cosa vi fa felici, ho fatto quest’operazione per rivalsa nei confronti dell’Enpam. Di quanto sposta il problema? Zero, perché il problema rimane.
Ha detto Mario Falconi: “Conoscendo Pizza avrei fatto diversamente”. Devo dire una cosa: per le attestazioni di amicizia e di stima del precedente Consiglio, dei cinque anni passati insieme, degli anni che molti qui dentro hanno passato con me, mi è rimasta un pochino di amarezza. Non dico di sentirmi insultato, ma mi avrebbe fatto piacere una telefonata da parte di coloro che mi hanno frequentato per anni, avrei voluto sentirmi dire: “Bruno perché l’hai fatto?”. Silenzio totale … diciamoci la verità, senza dietrologie. Può essere dura, però diciamoci la verità. Chiedo scusa se vi ho portato via del tempo, chiedo scusa se vi ho messo in difficoltà, chiedo scusa se ho creato dei problemi all’Enpam, chiedo scusa se posso aver creato preoccupazione ai medici …”

pag.30–dr.S. Amato  (Palermo):  “Per me prendere la parola è piuttosto difficile, ma lo reputo doveroso nei confronti di Ercole Cirino, di Giansalvo Sciacchitano e degli altri colleghi (ndr: si riferisce ai firmatari dell’esposto) verso i quali nutro la massima stima per la loro integrità morale e intelligenza…. Per quanto riguarda la questione di lettere arrivate o non arrivate, ho avuto modo di sentire vari colleghi e posso dire, associandomi a quanto già detto da altri, che probabilmente c’è stata una gestione di tipo paternalistico da parte del vertice dell’Enpam. Non voglio colpevolizzare nessuno perché non è nel mio stile, ma ribadisco che serve un maggiore coinvolgimento di tutti i componenti del CdA e di tutto il Consiglio Nazionale per poter arrivare alla chiarezza che dobbiamo agli iscritti. Per Palermo il voto al Bilancio è positivo ma, aggiungo, stiamo attenti, perché non è più tempo di paternalismi o leggerezze.”

pag.30–dr.S. Sciacchitano (Consigliere d’Amministrazione Enpam) (ndr: uno degli esponenti):

A dimostrazione della mia fiducia nell’Enpam proprio in quei giorni feci fare a mio figlio il versamento per il riscatto degli anni di laurea. Ma oggi devo dire con grande amarezza che mi è crollato un mito, e mi riferisco al Presidente Parodi. Lo ricordavo poco fa con un collega, più di 30 o 32 anni fa, spronati da lui, iniziammo da giovani medici la nostra attività ordinistica, sempre stimando il Presidente. Io ho sempre difeso l’Enpam,e viste le scomposte reazioni dei vertici, molti oggi me lo rinfacciano. Ma le sue dichiarazioni di oggi, Presidente, mi hanno enormemente, più che amareggiato, deluso. Mi è quasi caduto un mito. Come si fa ad affermare, sono le sue parole- “ …che non si usano più i mezzi che sono stati usati,non si arriva dove si è arrivati, etc ” ma quali mezzi criminali si sono usati?In pratica, platealmente si è voluto criminalizzare, esporre al pubblico ludibrio chi con chiarezza e determinazione chiedeva determinate documentazioni da voi negate.
Vogliamo allora chiarire ai colleghi cosa è successo? Di chi è la responsabilità di quanto accaduto? Di chi ha presentato l’esposto? Ma dopo ben tre lettere che chiedevano chiarimenti, ed avvertendo che in mancanza di risposte si era costretti ad adire alle autorità superiori a tutela dei propri e altrui diritti? La colpa non è ovviamente di chi non ha risposto senza mai dire il perché? Volete chiarire che dalla prima lettera sono passati oltre 40 giorni prima che fosse stato presentato l’esposto? Per cortesia prima di andar via, potremmo sapere perchè non si è risposto? Premesso che quelle lettere non erano lettere private. Se si manda una lettera privata, rispondere è un problema di educazione e basta, ma erano lettere di presidenti di Ordine e di un componente del Consiglio di amministrazione, quindi lettere ufficiali e mi meraviglia moltissimo che colleghi del Consiglio d’amministrazione non abbiano avuto la sensibilità di capire che ci si era rivolti in maniera ufficiale alla Presidenza e alla Vice Presidenza senza che fosse data alcuna risposta, neanche una telefonata interlocutoria. L’essersi rivolti poi alle autorità competenti, come preannunciato in caso di diniego ad avere la documentazione richiesta, non era una minaccia come qualcuno mi ha rinfacciato pesantemente in Consiglio d’amministrazione, ma era la logica conseguente di chi, in uno stato di diritto, vuole ottenere un diritto che, immotivatamente, gli viene negato. Preavvertire il ricorso alle autorità non è una minaccia; non abbiamo “minacciato” di rivolgerci a Totò Riina o alla banda della Magliana, ma alle autorità di questo Stato. Ebbene mi è stato rinfacciato in Consiglio d’amministrazione da un collega, che  ritenevo autorevole, che mi ero “permesso” di minacciare il Presidente…
In ogni caso vorrei ricordare che il commissariamento non è attuato gratuitamente, con superficialità, solo perché ci sono notizie di stampa. Il commissariamento si impone solo per gravissime e documentate carenze amministrative che mi auguro non saranno appurate. Ma in ogni caso il commissariamento, non può essere usato come uno spauracchio per i medici, e attribuendone la responsabilità ai 5 ordini. Quali i danni ipotizzati da un malaugurato commissariamento? Ricordiamo l’esperienza passata. L’Enpam fu commissariata dopo una documentata cattiva amministrazione. Vi furono conseguenze per le pensioni dei medici? Assolutamente no. Fu nominato un commissario, e fu proprio Parodi, e l’Enpam è quella che è oggi. Ma perché ipotizzare il commissariamento che avverrebbe solo per globale, documentata cattiva amministrazione, che sicuramente non sarà quella dell’Enpam anche se marginalmente probabilmente vi sarà stata qualche crepa? Quindi non si usi lo spauracchio (ma per chi?) del commissariamento, per favore non distogliamo l’attenzione dalle vere carenze. Sono le due e cinque del 25 giugno finalmente la Presidenza vuol dirci perché non è stata data a me e agli altri la risposta? Di chi è dunque la responsabilità di quanto successo? Grazie.

pag.33–dr.B. Ravera (Salerno): “E allora io domando ai colleghi che mi stanno ascoltando: quali altri mezzi e possibilità avevano questi quattro o cinque Presidenti di essere ascoltati se le loro richieste sono state sistematicamente disattese? Dobbiamo porcelo questo problema, ed è un problema di verità,questo non c’entra con quello che è stato osservato poco fa da Milillo che ha capovolto, secondo me, l’ordine dei problemi. Non dobbiamo ricercare l’unità, è un grosso errore; dobbiamo ricercare la condivisione,dobbiamo condividere un progetto, dobbiamo condividere un risultato, non dobbiamo essere uniti nelle strategie per conseguirlo. Questa non è unità, questa è un’altra cosa che non mi permetto di definire. Ci sono problemi grossi. La Corte dei Conti non è vero che ha dato un parere del tutto favorevole, ha sollevato grosse perplessità sul bilancio 2009. Non è esatto che la Commissione Parlamentare abbia dato luogo a toni entusiastici; chi ha letto gli atti parlamentari lo sa che i senatori senatori Lo Presti e Santagata hanno avanzato delle questioni importanti a cui non è stata data del tutto adeguata risposta, tanto è vero che hanno deciso nuovi incontri . Il problema della fiducia. Ho piena fiducia nelle persone che amministrano l’ente; nessuno ha mai detto che si tratta di persone non affidabili o eticamente non superiori ad ogni sospetto, non è necessario che io lo ribadisca. Ho piena fiducia in loro. Ma questo non significa condivisione. E allora? Dobbiamo arrivare a delle conclusioni guardandoci in faccia. Guardiamoci in faccia allora, la razionalità non sempre significa anche ragionevolezza. La ragionevolezza è acquisire il senso dei problemi e dare ad essi le risposte adeguate. Non mi preoccupa che domani un giornale pubblichi che il ConsiglioNazionale non ha approvato all’unanimità il conto consuntivo. Il problema è che ciascuno si assuma la propria responsabilità anche nei confronti del potere politico. Dobbiamo finirla di non dare alle cose il nome e il cognome…”

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Fin qui abbiamo riassunto alcuni interventi di consiglieri nazionali che, seppur in gran parte approvando il bilancio 2010 ed esprimendo fiducia nei vertici dell’Ente, non hanno mancato di sottolineare chiaramente gli aspetti critici della sua gestione finanziaria: la competenza tecnica degli organismi decisionali, i legittimi dubbi sull’operato dei consulenti finanziari e la trasparenza nei confronti degli iscritti/contribuenti e loro rappresentanti.

Riassumiamo ora attraverso un estratto gli interventi di tre dei colleghi più autorevoli e rappresentativi della nostra categoria schierati a più (Milillo e Bianco) o meno (Paci) convinta difesa dei vertici gestionali dell’Enpam. Rinnoviamo comunque l’invito  a leggerli eventualmente per esteso sul Giornale della Previdenza n.7-2011, consultabile anche online.

pag.27–dr.A. Paci (Terni): “Poi la doppia tassazione: da quanti anni ne parliamo? Ci sono degli argomenti squisitamente politici che devono essere modificati dal legislatore, che giacciono lì, anzi, a mio modesto parere, sono peggiorati in questi ultimi anni, perché noi in qualche misura – non è un’accusa rivolta ad Eolo, non mi fraintendete – siamo filogovernativi e in realtà da questo Governo, evidentemente, vantaggi non ne abbiamo avuti… Bisogna quindi mettere in piedi una forte iniziativa politica, possibilmente tutti insieme, ma se gli altri non vogliono partecipare la dobbiamo fare noi come medici. Allora non è oggi che dobbiamo dare un voto di fiducia o di sfiducia all’attuale amministrazione dell’Enpam. Oggi dobbiamo prendere un impegno e chiedere alla dirigenza dell’Enpam di fare, subito dopo le ferie estive, una grossa manifestazione nazionale di rilancio dell’autonomia piena del nostro Ente previdenziale, perché solo così possiamo ottenere la vera privatizzazione, senza condizionamenti da parte di chi ci governa o da parte di chi ci vuole controllare per fini che nulla hanno a che vedere con gli interessi che noi rappresentiamo… Per quanto riguarda l’altro punto: i nostri problemi interni li dobbiamo risolvere qui. È certo, però, che dobbiamo essere messi in condizione di poterlo fare: questo è il punto principale che è venuto fuori dagli interventi che mi hanno preceduto. .. Ma la società ora è cambiata, tutti noi siamo cambiati, per questo ritengo necessario istituire delle regole statutarie che poi vanno rispettate. In quella nota chiesi a Parodi di convocare il Consiglio Nazionale non solo in occasione della sessione di Bilancio,come oggi è avvenuto… Non parlo di errori, non parlo di buchi, ma qualche perplessità c’è visto che è stata nominata la commissione interna per riverificare: è segno che anche chi l’ha nominata qualcosa deve verificare. Allora, forse, era meglio effettuare la verifica prima del Consiglio Nazionale… le questioni che ho confusamente elencato e di passare da una conduzione familiare, che ha dato i suoi frutti, ad una conduzione più aziendale, di maggiore trasparenza e di maggiore coinvolgimento e partecipazione. Altrimenti se veniamo qui solo per dire sì e no non facciamo fino in fondo il nostro dovere.” 

pag.31–dr.G. Milillo (consigliere Enpam – segretario nazionale FIMMG): “Sono fermamente convinto che nella gestione dell’Enpam i precedenti Consiglieri di amministrazione non hanno responsabilità rilevanti, hanno anzi dei meriti, per due motivi. Uno perché siamo qui a dichiarare che il patrimonio dell’Enpam non è un disastro, anzi sta bene. Secondo, perché vedo, al di là del comportamento individuale, alcuni ex consiglieri criticare decisioni passate. Evidentemente, se non sono dei masochisti, ritengono di non avere nessuna responsabilità. Però questo è un momento di cambiamento, che non vuol dire che i nostri predecessori abbiano sbagliato… Unanimi abbiamo bloccato delle delibere, non perché fossero sbagliate, ma perché il Consiglio non le aveva del tutto comprese. Abbiamo preteso che fossero rinviate alla successiva seduta per poterle approfondire. E che stress abbiamo dato al personale dell’Ente, che ci fa lezioni e ripetizioni, che ci spiega le cose ogni volta, finché tutti abbiamo capito. Girano voci che io e Pizza siamo andati a pranzo e a cena assieme più di una volta: l’ultima è stata prima che venisse presentato l’esposto. In quell’occasione Pizza mi ha posto dei problemi, e io ho studiato, sono andato anche a lezione; alcuni consiglieri della Fimmg sono andati a ripetizioni private, non a spese dell’Enpam, a spese loro, per capire meglio quello che si stava facendo, per capire un Bilancio (sic!!! Accidenti! E come si fa a votare un bilancio se si deve devono prendere lezioni private per capirlo?). Dissi a Pizza che stavamo rifacendo la governance, che qualsiasi quesito sarebbe stato approfondito, avrebbe ricevuto risposta. Ma voi veramente pensate che siano questi cinque presidenti che stanno creando problemi all’Enpam? Ragioniamo un attimo, riflettete con me: gli attacchi all’Enpam sono cominciati su “Il Sole 24 Ore” non sul “Corrierino dei piccoli”. Con tutta la stima che possiamo nutrire nei confronti di questi 4-5 presidenti, pensate che siano stati proprio loro a smuovere contemporaneamente “Il Sole 24 Ore”, “La Repubblica” e “Italia oggi”, in un’opera di diffamazione strutturata? Non ci credo, c’era evidentemente qualcuno che aspettava un pretesto (E VAI! Andiamo con la teoria del COMPLOTTO!!!). E noi glielo abbiamo dato. Il nostro patrimonio fa gola a qualcuno e il nuovo modo di governare, che stiamo per avviare, dà fastidio. Ma voi lo sapete che le banche ricavano degli utili legittimi “rubando” a quelli che fanno investimenti? Andate a scuola, fatevelo spiegare cos’è il furto legalizzato, obbligatorio (se le lezioni sono servite a questo poveri noi….). Vi vendono prodotti, vi fanno pagare commissioni, poi loro comprano titoli di Stato e voi comprate il prodotto. I titoli di Stato non ve li offrono direttamente. Questo è legale… Il voto positivo non è un voto politico, il voto negativo o l’astensione invece lo sono, perché chi vota contro o si astiene, visto che il Bilancio è corretto, fa uno sgambetto politico all’Enpam. Diverso è il Bilancio preventivo, in cui il voto negativo è politico perché significa “vorrei fare diversamente in futuro”. Chiudo qua, sottolineando anche che ogni volta che le domande sono state presentate, tutte hanno ricevuto risposta (ndr: sembra l’unico convinto in tal senso).

pag.33–dr.A. Bianco (Torino – Presidente FNOMCEO): “ Preciso subito che sono qui come Presidente dell’Ordine dei medici di Torino (ndr: contrariamente ad altri ordini il consiglio direttivo dell’ordine torinese non ha mai trattato prima di questo C.N. la questione Enpam né tantomeno il bilancio consuntivo 2010). Il mio voto è a favore del Bilancio. Lo è perché è un bilancio che risponde alle norme di carattere generale e a mio giudizio dà una risposta ad una serie di problemi sollevati… Devo dire, ma lo dico con rispetto e stima che è tanto più alta quando non c’è la condivisione, che mi ha lasciato un po’ spiazzato il ricorso fatto con un esposto che, è stato sottolineato giustamente, non è una denuncia, ma una richiesta all’autorità giudiziaria di avviare un’indagine. Se ci sono notizie di reato, c’è l’obbligo dell’azione penale. Mi ha sconcertato perché l’ho trovato, dal punto di vista politico, come una sorta di eutanasia di questo Consiglio Nazionale. O quantomeno un’assistenza al suicidio… Il Consiglio Nazionale statutariamente offre da una parte la garanzia dell’autonomia dell’Ente, dall’altra parte la garanzia verso gli iscritti esistendo una funzione di controllo sull’Ente. Se gli amici mi avessero chiesto: ma tu che ne pensi? Io avrei risposto loro questo: attenzione che c’è una sorta di harakiri politico, di delegittimazione dell’organo di controllo. Mi pongo anche una domanda: ma cosa cambiava di questa storia dell’Ente se la risposta invece di arrivare al 18 di maggio, arrivava oggi in questa sede fisiologica? Se su questo si fosse costruita una mozione di cambiamento del Bilancio sarebbe stato tutto ricondotto a una dialettica all’interno dell’Ente. Questa è la riflessione di fondo. L’Enpam è tutt’altro che in condizioni disastrate, è il frutto dell’attività e di una serie di gruppi dirigenti… (ndr: Infatti….)Un’altra riflessione mi spinge a chiedere se i carteggi che mi sono letto e che mi hanno anche fatto capire che forse Milillo ha ragione quando dice che ci sono tanti soggetti che ruotano intorno all’Ente, sicuramente grandi attenzioni politiche, ma abbiamo anche scoperto che ci sono delle discrete bande travestite da advisor che si fanno delle guerre furibonde (ndr: sposata in pieno la teoria dominante del complotto e della guerra tra advisor….). Il mercato è questo. Mi permetto di suggerire: starei attento, cari Presidenti, a diventare sponsor di advisor… È questa la preoccupazione che ho come presidente di Torino; e se mi è consentito anche come presidente della Fnom. Allora riflettiamo, questo non è un riconoscimento di chi ha ragione e di chi ha torto, ma la consapevolezza di ciò che sta davanti a noi. Guardando al passato dobbiamo riflettere, ma guardare al presente significa costruire. Questo è il compito che i medici italiani, 350 mila famiglie, ci affidano. Pensiamoci.

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Il 25 giugno si concludeva a Roma il Consiglio Nazionale dell’Ente ed il 27 giugno 2011 la questione trovava spazio nel consiglio direttivo dell’Ordine dei  medici di Torino che qui riportiamo dagli atti della riunione:  (ndr enfatizzazioni grafiche a cura degli autori)

 “… omissis  p.2 all’OdG:

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE ENPAM

Il Presidente riferisce sull’approvazione dei bilanci dell’ENPAM deliberati in una assemblea molto calda a seguito della vicenda di cui hanno riferito i giornali nazionali. L’ENPAM sta vivendo un momento di conflittualità interna, determinato dalle contestazioni sollevate da un presidente provinciale di Ordine che ha contestato la correttezza del conteggio del patrimonio immobiliare a valore storico e della liquidità. Il bilancio dell’Ente si è concluso con un disavanzo attivo, essendo la spesa pensionistica inferiore al gettito contributivo. L’avanzo previdenziale consente un attivo di bilancio e una stabilità dei conti dell’Ente. La nuova finanziaria ha però introdotto alcuni criteri correttivi, imponendo che la stabilità sia calcolata sul fabbisogno a 30anni. Attualmente l’ENPAM ha una stabilità calcolata su 23anni, ma questa stabilità è calcolata con l’iscrizione a bilancio del patrimonio a valore storico, iscritto come tale senza rivalutazioni nell’intento di evitare il pagamento delle plusvalenze. Ad infuocare le discussione è stata relazione di un advisor che ha sollevato rilievi sui CDO per 420 milioni di euro ritenuti a rischio. Rivalutato ad oggi il rischio è sceso a 280 milioni, ma rimane pur sempre in area negativa e cinque presidenti di Ordine dichiarano di aver chiesto chiarimenti alla Presidenza che non ha dato loro riscontro. A fronte di ciò, hanno inoltrato denuncia all’Autorità Penale che non necessita di spiegazioni. Allo stato il bilancio dell’Ente è solido e copre il 94% delle pensioni con le proprie risorse, diversamente da quanto avviene per altri Enti previdenziali. Sicuramente occorrerà in un prossimo futuro mettere mano alla materia, ma la situazione non desta assolutamente preoccupazione. L’esposto ha una chiara finalità strumentale, ma la stessa non ha impedito di veder approvare il bilancio. Il bilancio è stato approvato con 90 voti favorevoli, 6 contrari e 4 astenuti. Il patrimonio dell’Ente è buono, il bilancio e solido, l’operatività d’investimento è effettuata da parte di soggetti terzi accuratamente selezionati e gli advisor sono stati licenziati.                                                                                  Il Consigliere Longo esterna al Presidente il proprio interesse a conoscere se l’Enpam faccia previdenza o faccia finanza. Pur a fronte della dichiarata incapacità di lettura di un bilancio, esterna come non sia possibile ignorare il malcontento che serpeggia tra la categoria, in particolare quella dei medici dipendenti che hanno sempre ravvisato nei contributi Enpam un esborso a fondo perduto, per la scarsa previdenza e la troppa politica fatta dall’ENPAM.  A tale proposito elenca dettagliatamente una serie di preoccupanti criticità emerse dalle inchieste di qualificati organi di stampa, fra cui Il Sole 24 Ore e La Repubblica, sulla gestione dell’ente che esulano dalla approvazione dell’ultimo bilancio, così sinteticamente riassumibili:

  • conflitto di interessi tra consulente finanziario dell’ente e Lehman Brothers
  • report dell’advisor SRI capital e conseguente atteggiamento del Presidente dell’ente
  • figura del direttore generale dell’ente dal 2006 che, a quanto riportato sul numero 1/2006 della pubblicazione – La previdenza – di cui dà lettura presenta un curriculum dal quale non si rileva alcuna caratteristica professionale a garanzia di specifica capacità amministrativa nella gestione di un ente previdenziale
  • delibera 14 aprile 2011 della Corte dei Conti sul bilancio tecnico al 31.12.2009 ed altri documenti di pubbliche istituzioni di allarme sui conti Enpam
  • esposizione dell’ente nell’acquisto dei cosiddetti titoli tossici

Chiede chiarimenti sugli acquisti dei titoli oggetto di contestazione e sulle questioni di cui alla relazione che chiede sia allegata agli atti .

Il Presidente, acquisito lo scritto, riferisce che la Magistratura verificherà gli esposti che non compete alla categoria farsi carico. Certo è che se il dibattito fosse stato svolto senza il baccano mediatico sarebbe stato sicuramente più produttivo, senza costi di immagine, speculazioni e allarmismi.

Il Consigliere Longo si dichiara insoddisfatto della risposta pur riconoscendo che l’interlocutore ai suoi quesiti dovrebbe essere il management dell’ente e non il Presidente della Fnomceo. Infine chiarisce come quello che qui interessa non è il bilancio 2010, il risvolto penale della vicenda o la malafede di chicchessia esclusa in linea di principio, ma la corretta e trasparente gestione dei contributi previdenziali di un’intera categoria che da quanto finora emerso e dalle evasive risposte fornite agli organi di stampa nel merito dagli amministratori Enpam, non soddisfa minimamente.

Il Consiglio prende atto. omissis

Successivamente quest’anno e precisamente il 19 marzo2012  durante l’Assemblea ordinaria annuale dell’ordine di Torino il Presidente Bianco conclude la Sua relazione istituzionale di apertura della riunione, consegnata in atti, citando nuovamente il problema dell’Enpam affermando fra l’altro:

“ … Ma soprattutto dobbiamo tutti adoperarci affinché il dibattito dentro ed intorno all’Enpam sulla gestione del patrimonio che comunque è garanzia di trasparenza e partecipazione, si sviluppi in un clima sobrio e responsabile perché la Fondazione ed il suoi amministratori hanno bisogno della fiducia e del consenso dei contribuenti e di una immagine pubblica, efficiente e pulita…

(ndr: un’obiezione da incompetenti ma pur sempre contribuenti; che la gestione del patrimonio è garanzia di trasparenza e partecipazione “a prescindere”ci pare sia stato ampiamente smentito dai fatti così come emersi finora, quindi propendiamo a ritenere quello del Presidente un giusto auspicio per il futuro proprio perché  finora sono difettate trasparenza e partecipazione.                          Quanto al fatto che gli amministratori hanno bisogno della fiducia e del consenso … beh che se li conquistino con una corretta gestione, in caso contrario vadano a casa !)

ndr conclusiva di Gabriele Gallone a questa ottava parte: vorrei aggiungere un dato significativo. Dopo aver fatto parte per due mandati del consiglio dell’Ordine dei Medici di Torino, Luigi Longo non è stato più messo in lista alle elezioni di dicembre 2011. Io lo conosco bene e gli rendo merito. Il mio voto comunque lo ha preso e sono contentissimo di averglielo dato.

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