Dopo le indagini della Procura, proprio oggi, mentre pubblichiamo la settima parte di questa cronistoria, apprendiamo che il vertice dell’ENPAM (l’ultra ottuagenario e “Immarcescibile” Parodi, da 18 anni comandante in capo della casa comune dei medici) ha ricevuto un avviso di garanza per truffa aggravata, insieme ad altri sodali.
La Procura di Roma ha sguinzagliato 150 agenti della finanza perquisendo 47 indirizzi e ha scoperto un verminaio ben più sostanzioso di quello contenuto nella denuncia.
Gli eventi precipitano ma noi continuiamo con metodo a raccontarvi la cronistoria che nella sesta parte si era incentrata sul consiglio nazionale dell’Ente, poco dopo l’esposto-denuncia che, paradossalmente, aveva visto crocifiggere gli autori della denuncia. Dal resoconto stenografico emerge un atteggiamento molto critico di alcuni (tra cui ovviamente gli autori dell’esposto) e un insieme di acritici turiferari che si sarebbero probabilmente accorti che qualcosa non andava per il verso giusto solo quando si fossero ritrovati, un giorno non lontano, in mutande.
Ecco gli altri interventi di quel giorno. Tratti dal “Giornale della Previdenza” (tra parentesi il numero di pagina)
Articoli a cura di:
Gabriele Gallone (medico ospedaliero, contribuente “coatto” Enpam fondo generale quota A, Segretario Regionale ANAAO ASSOMED Piemonte)
Luigi Longo (medico libero professionista, contribuente Enpam fondo generale quote A e B, Consigliere Nazionale ANAAO Assomed)
Chi vuole leggere le puntate precedenti può cliccare sui link sottostanti
ENPAM: iniziata la cronistoria sui derivati e sugli strascichi giudiziari (Introduzione)
ENPAM: derivati tossici e “relazioni” pericolose (Prima Parte)
I derivati tossici dell’ENPAM: la diffida di Eolo Parodi (Seconda Parte)
ENPAM e i derivati “tossici”, poltrone, competenze e previsioni campate per aria (Terza Parte)
ENPAM: perdite colossali nel bilancio? La denuncia dei Presidenti di Ordine (Quarta Parte)
ENPAM: la difesa a oltranza di Parodi e Oliveti sulla situazione opaca dell’Ente (Quinta Parte)
Come il Consiglio Nazionale ENPAM discute la grande opacità della gestione (Sesta Parte)
pag.19 –dr. M. Falconi (Roma) : “…Ho scritto: “Quello che purtroppo è certo, ad oggi è che il nostro Ente di previdenza ha subito un danno di immagine e di credibilità, con forti preoccupazioni di moltissimi colleghi, che si doveva e che si poteva evitare”…Oggi mi permetto di dire: “Ragazzi, pigliamoci un po’ di responsabilità perché se non ci raccontiamo tutto, non usciamo da questa situazione:bisogna essere impietosi, fare un’analisi e una diagnosi precise, dirci tutto, per poi marciare uniti…Nel 2010 nel CdA del 28 maggio (e qui sono testimoni tutti compresi quelli che attualmente siedono ne CdA) sono avvenute delle cose quantomeno strane. Fu annullata una delibera di investimenti mobiliari e contestualmente, venne approvata una delibera, col voto di tutti noi, compreso il mio(devo dire che ero un po’ distratto, quel giorno, ma poi mi sono ripreso)di affidamento alla SRI Group di un controllo a tempo determinato su alcuni investimenti mobiliari: …Purtroppo il giorno stesso venni a sapere, casualmente, da un componente del Collegio dei Revisori, che in quello stesso giorno erano arrivate due/tre pagine da parte della SRI piuttosto “aggressive” (ndr:virgolettato nel testo originale) che solo pochi eletti conoscevano e di cui il CdA non fu informato. Nel documento che vi è stato distribuito manca la parte introduttiva che testualmente recita: “ A partire dalla scorsa settimana, come richiestoci, abbiamo fatto domanda all’Ente di fornirci tutte le informazioni aggiornate, relative non solo ai Bilanci 31/12/2009, e quanto avvenuto nella gestione fino al 26 aprile. Nonostante le ampie rassicurazioni ricevute, che ci sarebbe stato fornito tutto il materiale, abbiamo faticato non poco, in questi giorni, ad ottenerlo. In successive e-mail, da meno di una settimana, abbiamo raccolto l’informazioni spesso non esaurienti e non aggiornate…Ovviamente, laddove ci sono stati forniti elementi esaustivi, il nostro consiglio è stato puntuale. Laddove gli elementi forniti sono apparsi lacunosi o non chiari, il nostro consiglio è stato di procedere con estrema prudenza.”… La delibera della SRI fu accantonata, anche per le proteste di alcuni colleghi consiglieri. Venimmo poi a sapere che fu sottoscritto, dai nuovi amministratori, il contratto di consulenza (ndr: compenso della SRI 70.000€). La SRI group svolse il suo mandato redigendo un elaborato finale che inviò “in maniera riservata” (ndr:virgolettato nel testo originale) ai vertici della Fondazione. Questo documento venne in possesso della Mangusta Risk che, sentendosi diffamata, si rivolse al tribunale. Non ho mai avuto a differenza di altri tutt’ora in carica, consuetudini personali con il prof. Dallocchio (ndr: destinatario anch’esso, in data 17 aprile 2012 di un avviso di garanzia per truffa aggravata), che in questa sala è stato osannato per anni e del quale, riconosco la grande capacità professionale. Ora è stato liquidato e nessuno ci spiega il perché…Un Ente così importante ha bisogno di molta capacità tecnica, di onestà, di quello che vi pare, ma soprattutto di valutazioni politiche per capire che cosa può nascere anche da un atto che può sembrare banale. Oliveti io ti conosco da una vita. Stai in Enpam da decenni, sicuramente più di ogni altro. Il passato, se è un passato negativo, valutiamolo per gli errori fatti e per non commetterli più, se è un passato positivo, con orgoglio ci si deve dire che è un passato positivo…Per anni ho testardamente insistito, poco ascoltato, che il tema della comunicazione era fondamentale per questo Ente. ..non può più essere esclusivamente quella di fare i “giretti” (ndr:virgolettato nel testo originale), pure utili, che avete fatto nei vari Ordini, dove trovate i soliti dieci, venti, trenta, cinquanta colleghi anziani, Il mondo medico merita ben altre attenzioni….impariamo a dirci la verità fino in fondo. Altrimenti non andiamo da nessuna parte.”
risposta a pag.36 – Dr. A. Oliveti (vicepresidente vicario del CdA): “… Mario Falconi mi dice: ti do uno scappellotto sulla questione della trasparenza. Io non ho detto da ora in poi siamo trasparenti prima eravamo opachi, questo sinceramente non l’ho neanche mai pensato. Tutti ci dovremmo scambiare scappellotti a non finire. (ndr: adesso però arrivano le legnate della Procura…). Parlare di trasparenza va bene, però attenzione che questo discorso sulla trasparenza non porti a raccontare cosa faremo perché in questo mondo finanziario giocare a carte scoperte poi ci costa dei soldi (ndr: sic !). Rispondo sempre a Falconi per Dallocchio. Tu rimani colpito dal fatto che non sia stato riconfermato nonostante i grandi riscontri che ha sempre avuti nei nostri Consigli. Ti devo però dire che. Maurizio Dallocchio, persona della quale ho stima per la competenza riconosciuta, intellettualmente ho avuto modo di contestarlo. Anche in CdA perché lui faceva il suo mestiere: l’esperto di finanza. E io facevo il previdenzialista.”
pag.22 –dr. G.M. Righetti (Latina) (ndr:uno dei firmatari dell’esposto): “Presidente (ndr. E.Parodi) tu hai detto: “ Il C.N. con voto unanime ci ha dato incarico di destinare il 50 per cento al mobiliare e il 50 per cento all’immobiliare.” Ho il resoconto stenografico del tuo intervento del dicembre 2008. Io sono intervenuto al C.n. del 2009 perché ero preoccupato. Tant’è che rivolgendomi a Dallocchio, dissi. “ Guarda che la fiduciae il rispetto si acquistano in tanti anni ma si possono perdere anche in poche ore, in pochi giorni. E’ qualcosa che deve essere sempre alimentata.” (ndr:virgolettato nel testo originale). E quindi io pure sono corresponsabile che per quindici anni ti ho detto “Sì” (ndr:virgolettato nel testo originale). Poi vengo a sapere che invece, purtroppo, si è un po’ scivolato verso il mobiliare, tant’è che siamo ai due terzi. La Commissione il 22 maggio ve l’ha ricordato: “Avete due terzi di mobiliare ed un terzo immobiliare.”…Ma non è stato così siamo andati a 70-80 per cento sul mobiliare e io non sono d’accordo su questa cosa… Forse ci sono stati degli errori,nel passato, ma d’ora in poi massima trasparenza… Ma perché prima del Consiglio chiamano i sindacati e gli danno la relazione SRI, io la chiedo con lettera ufficiale e non me la danno? Dico un’altra cosa: si sta rivedendo lo Statuto? I veri azionisti dell’Enpam sono i sindacati ! Qui c’è qualche equilibrio nell’Ordine periferico che si basa sul fatto che se qui il Presidente vota “NO”(ndr:virgolettato nel testo originale) al Bilancio, il prossimo triennio Presidente non lo sarà più! Perché l’equilibrio locale è fatto sulla delega FIMMG all’Enpam! Allora questa è una grossa ipocrisia. Io non rappresento tutti. Leviamoci questa ipocrisia che chi viene qui a votare il Presidente è perché rappresenta tutti i medici, i precari, i strutturati. Non è vero! E’ una falsità! Prendiamo il coraggio, rivediamo la Statuto, facciamo votare gli azionisti. Troviamo una forma per cui l’Ordine con l’Enpam non c’entra niente! L’Ordine non può soffrire di questo legame perverso che si unisce al problema dell’Enpam…”
Uno degli interventi più illuminanti e illuminati sul problema complessivo della gestione Enpam, con una focalizzazione chiara delle criticità è a nostro giudizio quello che segue:
pag.22 –dr. E. Spinozzi (Ascoli Piceno) : “Sono qui per porre all’attenzione della Presidenza e di tutti voi un documento che il Consiglio dell’Ordine di Ascoli Piceno ha deliberato, in una seduta monotematica rivolta all’Enpam.Leggo, così sarò più conciso: “Il Consiglio dell’Ordine dei Medici di Ascoli Piceno, riunito nella seduta del giorno13 di giugno del 2011, ascoltata la relazione del Vice Presidente Vicario, Alberto Oliveti, ha deliberato a maggioranza di approvare il Bilancio Consuntivo Enpam 2010. Il Consiglio dell’Ordine dei Medici di Ascoli Piceno ha tuttavia impegnato il proprio delegato all’Enpam ad esplicitare con questo documento, in sede di voto al Consiglio Nazionale, le forti perplessità sulla gestione del patrimonio dell’Ente e la notevole preoccupazione degli iscritti, in merito ai possibili interventi annunciati per la ristrutturazione della previdenza e dello Statuto. Nell’accurata disamina dello stato dell’Ente, fornita dal dott. Oliveti, sono infatti emerse una serie di criticità nella gestione dell’Enpam, per le quali sono in essere diversi provvedimenti a livello organizzativo e procedurale. A tale proposito, il Consiglio dell’Ordine di Ascoli Piceno rileva che il fattore critico, nodale, della gestione dell’Ente è il fatto di avere un C. d. A. formato per lo più da medici ed odontoiatri, che spesso non hanno quelle profonde competenze specifiche per la complessa gestione del “mezzo”, cioè i soldi, per il raggiungimento dell’obiettivo che è l’erogazione di assistenza e previdenza a cui è invece demandato dal Consiglio Nazionale, che nel caso dell’Enpam può approvare o non approvare i Bilanci. Inoltre, la presenza contestuale nel C. d. A. di competenze specifiche e facoltà di indirizzo politico, può essere motivo di confusione, di inappropriatezza, se non di conflittualità gestionale, nel momento in cui le specifiche competenze non sono equamente distribuite nel bagaglio culturale di tutti i componenti il C. d. A. Il rischio è di avere uno o più amministratori delegati occulti, che in concreto scelgono sia gli investimenti finanziari che l’indirizzo politico della Fondazione. Potrebbe quindi essere utile che il C. d. A., responsabile delle scelte strategiche su assistenza e previdenza, valuti l’opportunità di nominare un amministratore delegato esterno, di riconosciute capacità e competenze nella gestione dei patrimonio, così come avviene in holding nazionali ed internazionali, specie in momenti di ristrutturazione e di rilancio.
Ritornando ai dati di Bilancio consuntivo dell’anno 2010,il Consiglio dell’Ordine dei medici e odontoiatri di Ascoli Piceno esprime il proprio disappunto sugli scarsi risultati della gestione non previdenziale, che presenta un saldo attivo di soli cinquantuno milioni di euro, rispetto a un patrimonio complessivo dell’Ente di oltre undici miliardi di euro, e nota con preoccupazione che il Bilancio è attivo solo perché si registra un avanzo di gestione previdenziale positivo di oltre un miliardo di euro. La gestione non previdenziale registrata a Bilancio riporta entrate per oltre quattrocentotrentasette milioni di euro e costi per oltre trecentottantasei milioni di euro. In considerazione di ciò, il Consiglio dell’Ordine di Ascoli Piceno, preoccupato per l’attuale crisi economica finanziaria, anche in considerazione della tipologia di alcuni nostri investimenti mobiliari, tipo i cosiddetti strutturati e CDO, chiede, da una parte, la massima prudenza nella gestione patrimoniale dell’Ente, sempre in una logica di diversificazione, tesa alla migliore redditività, coniugata alla garanzia del capitale, e, dall’altra, un contenimento dei costi. Si richiede inoltre una trasparenza assoluta, intesa come ampio dettaglio, sui compensi degli organismi di gestione, degli incarichi di consulenza e i relativi costi, ed una revisione statutaria volta alla riduzione del numero dei componenti dei suddetti organismi e dalla limitazione della durata dei mandati, onde evitare il radicamento di posizioni egemoniche”.Vi ringrazio per l’attenzione.”
Altrettanto importante l’intervento di un altro Presidente firmatario dell’esposto che ne spiega lucidamente cronistoria, motivi ed obiettivi:
pag.24–dr. E.Mazzeo Cicchetti (Potenza) (ndr:un altro dei firmatari dell’esposto): “Penso che, dopo gli interventi di stamattina, sia più che opportuno che io faccia la cronistoria di alcuni fatti. Stamattina mi sarei aspettato dal presidente Parodi parole di maggiore chiarezza sui fatti, sulle cose dette e su quello di cui si discute. Invece ho ascoltato parole che ho registrato: manette, infangare, perdita di fiducia, correttezza. Quindi mi permetto di fare una breve cronistoria dei fatti perché ho la sensazione che molti colleghi presidenti,sicuramente in buona fede, non sono completamente informati. Leggo le date: il 15 dicembre viene presentata la relazione della SRI, a gennaio questa relazione viene consegnata a Mangusta dal presidente dell’Enpam, o da chi per lui. Prima osservazione: Mangusta, forse, doveva essere l’ultima a ricevere questa relazione, visto che si discuteva e si contestavano i suoi comportamenti. Mangusta, però, riceve questa relazione prima del Consiglio direttivo dell’Enpam. Mangusta è un soggetto terzo che noi dovevamo controllare e ogni strumento era buono per farlo. Era nostro interesse accertare ciò che veniva dichiarato in quella relazione. Mangusta, a questo punto, denuncia SRI e la porta in tribunale. Il 6 aprile c’è la prima lettera di Di Lascio (ndr: presidente OMCeOFe), che essendo stato chiamato testimone in quel processo chiede di avere la copia della relazione. Il 19 aprile c’è la seconda richiesta di Di Lascio e Sciacchitano (ndr. membro del CdA), e il 28 aprile la 3° lettera, sempre di Di Lascio e Sciacchitano. L’esposto viene presentato il 19 maggio, 42 giorni dopo la prima lettera. Davanti a delle richieste di chiarimento, in una casa di vetro, si aprono le porte e si chiarisce. Ecco il canale che non si è voluto aprire. Ma che cos’è l’esposto? L’esposto è un atto in cui si pongono all’attenzione dei riceventi fatti per valutazioni. Questo è l’esposto. Non si è mai parlato di buchi di bilancio, e qui si è parlato oggi di buchi di bilancio; non si è mai parlato di conti in rosso, ma di ipotesi di perdita. Abbiamo assistito invece ad atteggiamenti aggressivi da parte della dirigenza dell’Enpam: devo manifestare una solidarietà personale, anche se rimane solo la mia, nei confronti di Sciacchitano, verso il quale, chiedendo che venisse destituito dalla commissione, c’è stato veramente un atteggiamento di aggressione. Ad una persona che chiede un chiarimento sui conti non si fa questo, perché potrebbe essere scambiato per un atto intimidatorio. Ad un collega che ha posto un problema, non si fa questo, si danno risposte. Addirittura Sciacchitano è stato accusato di non aver portato la discussione in Consiglio di Amministrazione: ma il compito di portare quella relazione in CdA e discuterne era del presidente. A proposito del fatto che Oliveti ha detto che abbiamo acquistato titoli a Londra e che questa società londinese ha una succursale alle Cayman: il ragionamento è che una società di Londra apre una società alle Cayman. Noi non siamo degli evasori fiscali, noi siamo l’Enpam, noi siamo un pezzo di Stato anche se siamo privati, perché garantiamo pensioni. Sto dicendo che, anche se siamo privati, siamo un pezzo di un sistema pubblico: l’Enpam con le Cayman non deve averci a che fare. L’altra questione. Mangusta Risk ha un contratto di controllo dei titoli mobiliari dell’Enpam onnicomprensivo, di 170 mila euro all’anno, mi sembra. Ha percepito parcelle aggiuntive su altri titoli che ha gestito? Su questo vorremmo risposte che rimangano agli atti come memoria storica dell’Ente, per capire se sono state esaustive. Finora non lo sono state, ecco perché annuncio il voto contrario sul Bilancio. Chiudo con la questione della fiducia. Si amministrano soldi di soci, di medici, noi non possiamo chiedere il voto perché dobbiamo dimostrare all’esterno la nostra fiducia verso l’ente. Il voto si chiede sul merito. La fiducia la si guadagna rispondendo e chiarendo tutte le zone d’ombra, qualora ci siano. La fiducia la si guadagna. Si guadagna se alla fine di questo percorso tutto sarà non vero, tutto sarà perfetto, tutto sarà trasparente. Quando si amministrano i soldi degli altri non si chiede il voto sulla fiducia, ma lo si chiede chiarendo tutto ciò che è necessario chiarire.”
Sulla comunicazione e sulla trasparenza risulta chiarificante l’intervento del presidente di Udine:
pag.26–dr. L.Conte (Udine): “A nome dell’Ordine di Udine annuncio il voto positivo sul Bilancio e questo mi dà l’opportunità di confermare la mia fiducia politica all’attuale Consiglio di Amministrazione. Qualche considerazione. Il presidente ha concluso il suo intervento dicendo: “Sono molto preoccupato”. Io aggiungo: “Noi siamo molto preoccupati”, o meglio, dopo questo confronto, possiamo anche dire eravamo preoccupati, perché, oggi, qualche elemento che ci infonde serenità ci è stato offerto. Sono stati tirati in gioco concetti molto importanti. Si è parlato di credibilità e quanto è successo, in questo senso, ha sicuramente dato un colpo micidiale all’Ente. Non per niente c’è stato un quotidiano che ci ha dedicato la bellezza di due pagine. Si è parlato di chiarezza, di trasparenza, ma penso che questi concetti non siano delle bandiere da sventolare in determinate occasioni, ma obiettivi da perseguire nella nostra attività di tutti i giorni. Abbiamo ascoltato il richiamo di Certo, c’è profonda amarezza per essere finiti nelle aule giudiziarie, per essere andati in questo modo sui giornali e per dover rispondere ai colleghi, disorientati da tutta questa vicenda. Esiste una comunicazione interna all’Ente, esiste una comunicazione istituzionale, esiste una comunicazione nei confronti degli iscritti. Molto spesso si fa un gran lavoro, ma se questo poi non viene adeguatamente comunicato si corrono i rischi di essere fraintesi nei momenti di criticità, proprio come stiamo vivendo attualmente Per esempio, una proposta potrebbe essere quella di non limitarci a fare dei Consigli nazionali soltanto due volte all’anno in occasione del Bilancio consuntivo e del Bilancio preventivo, ma di farne anche un terzo, e perché no un quarto, per condividere quelle strategie che l’Ente vuole portare avanti: questo contribuirebbe a dare molto più peso alle scelte che poi vengono fatte dare molto più peso alle scelte che poi vengono fatte. Il riferimento che Oliveti faceva sulla comunicazione: l’ufficio stampa. Non è solo un problema di ufficio stampa è un problema anche di contenuti, perché l’ufficio stampa è un organo tecnico che deve trasformare un contenuto che viene dalla dirigenza e presentarlo in modo comprensibile. È il Consiglio di Amministrazione che deve esprimere dei contenuti e trasmetterli agli iscritti, agli Ordini. L’invito fondamentale è questo …”
Ndr: e’ terribile, alla luce dei fatti di oggi, quello che già risultava evidente a chi non faceva lo struzzo con la testa nella sabbia quel giorno di giugno. Basta rileggere le ricostruzioni stenografate, fatte da chi ha presentato la denuncia. Gli interventi di Ascoli Piceno e di Potenza basterebbero per far dimettere tutti i vertici dell’ENPAM. Ma vogliamo riportarvi di nuovo quello che invece disse Parodi quel giorno:
……Comprendo che un collega possa avere idee diverse da un altro, ma non che per protestare ricorra a mezzi che sono stati usati ultimamente, provocando interventi mediatici e spesso dando inizio ad un gossip di pettegolezzi e falsità … È in atto un gioco allo sfascio che dobbiamo tutti insieme, tutti uniti, impedire. Allora io dico: “Basta”! È vergognoso farsi del male. La stessa politica che, inutile nascondercelo fa l’occhio lesso ai nostri soldi, in questi ultimi tempi sta sul chi vive e, sebbene non richiesta, ci tiene sotto osservazione. Eppure tra di noi ci sono colleghi che da tanto tempo dicono sempre “No”, sempre “No”, sempre “No”. Quasi che questa triste e offensiva litania fosse diventata un inno di battaglia. E… No…, la battaglia la faremo noi chiarendo i dubbi, confutando le accuse, difendendo con tutte le forze i soldi che i medicie gli odontoiatri versano al loro Ente. Colleghi basta battaglie…….
No, caro Immarcescibile, ora inizia il bello. Ora ci devi spiegare, anzi lo devi spiegare alla Magistratura, perchè “la casa comune dei medici” sia diventata una esemplificazione del “moral hazard” in campo previdenziale ovvero un casinò, o per dirla tutta l’hai fatta diventare un gran casino.
Vai in Procura e spiegaci tutto per bene. Abbiamo tante altre puntate da scrivere, anzi quasi quasi ci facciamo pure un libro….poi passeremo all’ONAOSI a cui il noto Dallocchio ha fatto ingoiare altri derivati…..ovviamente “tossicissimi” (Lehman Brothers….oh yeah!)