Nel mondo all’incontrario, i pazienti si alzerebbero dai loro letti, si toglierebbero pigiama, flebo, ossigeno per mettersi calzettoni, maglietta e pantaloncini da calcio.
E scenderebbero in piazza, scattanti, tonici, per giocare una partita finalmente con il pallone e non contro una malattia.

I sanitari, nel mondo all’incontrario, sarebbero sugli spalti. A tifare, urlando.
Senza più parole modulate o termini medici: solo fiato e entusiasmo e cori di sostegno.

Sarebbe bello, il mondo all’incontrario.

Invece, le corsie sono sempre piene di ammalati e di sanitari, mentre fuori, proprio vicino all’Ospedale di Alessandria, ieri si è giocata un partita di calcio.
Per questo è stato impedito a parenti, pazienti e sanitari di parcheggiare nella piazza antistante l’Ospedale.

I pazienti, che ieri dovevano eseguire visite e controlli ambulatoriali, hanno dovuto percorrere a piedi tragitti più o meno lunghi, essendo quelli brevi a loro preclusi per la partita.

Medici, infermieri e tutti gli altri sanitari, che lavorano ogni giorno, 24 ore su 24, ieri hanno vagato per poter lasciare la macchina da qualche parte e arrivare in tempo sul posto di lavoro, perché c’era la partita.

Stesso destino per i parenti dei pazienti.

In questo mondo, che all’incontrario non è, e certamente neanche molto giusto, chi ha necessità di cure e chi cura è ostacolato e viene dopo rispetto ad un evento sportivo.

Speriamo che abbia vinto la squadra migliore. Il buon senso ha perso certamente.

Dott. Marco Pastorino
Segretario Aziendale Anaao Assomed A.O. Nazionale SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria

Dott.ssa Chiara Rivetti
Segretaria Regionale Anaao Assomed Piemonte