ENPAM e i derivati “tossici”, poltrone, competenze e previsioni campate per aria (Terza Parte)

da | Mar 6, 2012 | Enpam

Continuiamo la cronistoria sulle problematiche relative agli investimenti mobiliari dell’ENPAM. Chi vuole leggere la parte introduttiva e i primi due capitoli può cliccare sui link sottostanti.

ENPAM: iniziata la cronistoria sui derivati e sugli strascichi giudiziari

La prima parte della cronistoria sulle vicende giudiziarie e sui derivati tossici – ENPAM

I derivati tossici dell’Enpam: la diffida di Eolo Parodi (Seconda Parte)

In questa puntata ci occuperemo delle competenze professionali, in ambito tecnico-finanziario, di chi ha avuto un ruolo fondamentale nella gestione del patrimonio dell’ENPAM in questi ultimi anni.

IL CONSULENTE FINANZIARIO DELL’ENPAM

Il consulente finanziario dell’ENPAM è stato per 17 anni il prof. Maurizio Dallocchio,  per lungo tempo cooptato anche nel consiglio di amministrazione dell’ente, cattedratico di finanza aziendale all’ Università Bocconi di Milano. Il prof. Dallocchio operava con Mangusta Risk (uno degli advisor che piazza i titoli tossici all’Enpam). Alla Bocconi è titolare della cattedra Nomura, già cattedra Lehman Brothers, coincidenza vuole che sia la banca d’affari americana fallita nel settembre 2008, che ha piazzato ovunque  titoli tossici. Il fallimento di Lehman è stato definito “il più grande nella storia delle bancarotte mondiali: la bancarotta di Lehman Brothers, oltre a mandare a picco le Borse, ha avuto gravi ripercussioni sul fronte occupazionale, solo in Europa sono stati licenziati seimila dipendenti.   (fonte Adnkronos)

Leggiamo testualmente dal Giornale della Previdenza n.07/2008 pag.12 un estratto del Suo intervento al Consiglio nazionale dell’Enpam – Roma 28 giugno 2008 –per l’approvazione del Bilancio Consuntivo 2007

(ndr: ognuno potrà farsi un’idea sulla bontà dell’analisi e delle previsioni del professore)

Quest’anno prendo la parola con un poco di senso di responsabilità in più rispetto al solito. Il Presidente ha già detto con chiarezza che la struttura di investimento è sicura e questo mi sento di confermarlo. Siamo usciti da un secondo semestre 2007 disastroso … Non avere maturato perdite significative non rappresenta per noi soltanto il risultato di una oculata gestione, ma anche l’essere stati lungimiranti. Con un patrimonio di numerosi miliardi, dobbiamo attenderci che, in uno scenario complesso, sia possibile perdere dei denari. Non ci deve fare tremare le vene nei polsi, perché il nostro obiettivo, come ho avuto modo di scrivere in un articolo sul nostro giornale, è quello – fra cinquanta- cento anni – che i medici siano in grado ancora di  percepire pensioni in modo tranquillo. È necessario, allora, assumersi le precise responsabilità e i rischi relativi Una entità importante, visibile, solida e credibile come Enpam, in un momento di difficoltà del sistema, dev’ essere in grado coraggiosamente di scendere in campo e di fornire allo stesso sistema ciò di cui in questo momento ha più bisogno: liquidità. La crisi non è una crisi di sistema; non è vero che le famiglie negli Stati Uniti, così come in Italia, stanno soffrendo più di quanto non abbiano sofferto anche nel recente passato; non è vero che le imprese in questo momento siano in crisi perché non riescono a generare utili, e condizioni di sviluppo; non è vero. Non è vero, che la situazione economica complessiva sia di recessione … Non è il caso, ancora, quest’anno: la crisi è una crisi solo di sfiducia, ed è una crisi pesante di liquidità. Chi ha la liquidità dev’essere in grado, nel momento in cui il mercato la richiede, di metterla in circolo. Come? Comperando azioni, comperando obbligazioni, sottoscrivendo titoli, cercando in qualche modo di mostrare senso di responsabilità. Io ricordo che noi non abbiamo dimensioni diverse rispetto a grandissime istituzioni finanziarie. Abbiamo un patrimonio di più di otto miliardi. Andate a vedere quante banche e società di assicurazione capitalizzano in borsa più di otto miliardi. Poche. Nel momento in cui ci rendiamo conto della nostra dimensione, dobbiamo renderci anche conto che noi dobbiamo essere attori responsabili;L’Enpam ha un ruolo sociale determinante, ha un Consiglio di Amministrazione e una struttura che grazie anche a Roberto Roseti gestisce il nostro patrimonio mobiliare, facendo selezioni raffinatissime. C’è quindi la necessità di mostrare che siamo responsabilmente convinti che questo ciclo di sfiducia troverà fine.

Nei prossimi sei-dodici mesi dovremo, a partire da settembre, pensare di mettere in circolazione le nostre risorse,pronti anche a perdere nel breve periodo. Nel breve periodo. Se l’anno prossimo il presidente Parodi vi dirà: “Quest’anno il rendimento degli investimenti è stato dello 0%” questo non vi dovrà impaurire, perché fra tre anni sarà ragionevolmente del 10%, del 15% e noi dobbiamo proiettarci a tre, cinque, sette,dieci, venti anni … Le notizie non sono cattive … Allora, se noi dobbiamo proiettarci in un orizzonte temporale tipo 1970-2008, gli investimenti immobiliari e mobiliari di qualsiasi natura, devono essere al centro delle nostre azioni, dei nostri pensieri, già a partire dal mese di settembre … C’è però un rischio: il fallimento delle banche. Questo è il vero unico rischio al quale dobbiamo essere preparati. Non credo che falliranno banche americane (sic !ndr: da allora sono fallite 250 banche americane – fonte Federal Deposit Insurance Corporation). Questo lo ripeto è l’unico vero rischio di sistema al quale siamo esposti. Per il resto l’economia è sana, è solida, ci sono prospettive non di ripresa ma d’impennatadel sistema economico. Non è male ricordare gli ultimi tre o quattro premi Nobel dell’economia: sono stati assegnati per le analisi di natura psicologica, del comportamento, dell’economia e della finanza. In questo momento la psicologia è sotto terra, la gente è sfiduciata, c’è paura, c’è sensazione di tensione, ma vi posso assicurare che i fondamentali, complessivamente, non sono affatto da panico, non sono affatto da tensione. Ci sono tutte le condizioni perché fra dodici mesi noi possiamo trovarci qui con il sorriso sulle labbra, anziché pestarci i piedi.                                                                              (ndr. enfatizzazione grafica ad opera dei redattori)

Il 3 dicembre 2008 il Presidente Parodi di fronte alla Commissione parlamentare di controllo, riguardo all’esposizione dell’ente in titoli strutturati confermava:

“Ne possediamo otto, di migliore qualità, e non è previsto alcun rischio particolare”.

IL DIRETTORE GENERALE DELL’ENPAM dott. Alberto Volponi.

Alla responsabilità della direzione generale come si evince dall’organigramma sotto riportato afferiscono tutti i settori chiave dell’Enpam: Investimenti immobiliari, mobiliari e gestione finanziaria, contabilità e bilancio, ufficio tributario, uffici legale, controllo di gestione e prevenzione e protezione.

Analizziamo allora il profilo professionale del dr. Volponi attingendo alla voce ufficiale dell’Enpam in particolare il numero 1/2006 del mensile istituzionale “La previdenza

Nominato il nuovo Direttore Generale

Il dott. Alberto Volponi è nato a Supino (FR) nel 1947, laureato in Medicina e chirurgia nel 1971, specialista in Gastroenterologia e Cardiologia. Nel corso della sua carriera ha ricoperto numerosi e prestigiosi incarichi professionali, tecnici e politici. È stato per anni Presidente dell’Ordine dei Medici di Frosinone, Sindaco del Comune di Supino, Presidente di USL. Nel 1987 è stato eletto Deputato, membro della XII Commissione Affari Sociali, relatore del disegno di legge di riordino del Servizio Sanitario Nazionale e di altri provvedimenti legislativi. Già capo della Segreteria Tecnica del Ministro della Sanità, esperto di programmazione sanitaria, dal giugno del 1993 ininterrottamente membro del Consiglio di Amministrazione dell’Enpam. Prima di assumere l’incarico di Direttore Generale ricopriva il ruolo di Direttore del Dipartimento Qualità presso il Policlinico Universitario Tor  Vergata di Roma.                                                (ndr. sottolineature aggiunte ad opera dei redattori)

Come da questo curriculum, ampiamente rispettabile sotto il  profilo professionale e civile, si possano individuare particolari competenze di direzione gestione e controllo finanziario per un ente previdenziale delle dimensioni dell’ Enpam permettete che a  noi, incompetenti  in materia ma pur sempre contribuenti, sfugga. Sicuramente i criteri in base ai quali è stata deliberata questa nomina saranno stati altri parimenti importanti ma ai più sconosciuti. Forse se il direttore della filiale bancaria in cui depositiamo i nostri risparmi fosse ottima persona laureata in medicina e specializzata in cardiochirurgia,  ex sindaco e parlamentare saremmo molto soddisfatti e sereni ma ci guarderemmo volentieri in giro per trovare altro istituto bancario. E il dubbio si fa più stringente se analizziamo l’art.24 dello Statuto dell’ente previdenziale dei medici e odontoiatri

Art. 24

1 – Il Direttore generale è nominato dal Consiglio di amministrazione mediante scelta fra i dirigenti o fra gli appartenenti alla più alta qualifica delle Aree professionali dell’Ente, ovvero fra esperti delle discipline attinenti ai compiti dell’Ente stesso, in possesso di una anzianità di laurea congiunta ad attività professionale o di servizio prestato con funzioni dirigenziali presso amministrazioni pubbliche o private, non inferiore a dieci anni.
2 – Il Direttore generale è assunto con contratto per un periodo di cinque anni rinnovabile.
3 – Il Direttore generale sovraintende alla organizzazione, all’attività ed al personale dell’Ente nonché all’organizzazione dei servizi, assicurandone l’unità operativa e di indirizzo tecnico-amministrativo, nel rispetto delle direttive e dei criteri generali deliberati dal Consiglio di amministrazione; dispone l’esecuzione delle deliberazioni del Consiglio nazionale, del Consiglio di amministrazione e del Comitato esecutivo; esercita tutte le altre attribuzioni conferitegli dalle leggi, dai regolamenti, dal Consiglio di amministrazione e dal Presidente.
4 – Il Direttore generale interviene con voto consultivo alle riunioni del Consiglio nazionale, del Consiglio di amministrazione, del Comitato esecutivo e delle commissioni istituite ai sensi del comma 4 del precedente art. 17 e riferisce annualmente, in sede di consuntivo, sull’andamento tecnico ed amministrativo della gestione dell’Ente….

Alla fine di questa puntata quanti dubbi ci attanagliano; il primo è: ma il Prof. Dallocchio era abbonato al Sole 24 ore? O al Wall Street Journal? O viveva su un altro pianeta? Cosa dice il Sole 24 Ore 2 giorni dopo sulla crisi finanziaria che sta travolgendo il sistema bancario, assicurativo e finanziario del pianeta (ma potremmo citare centinaia di articoli anche più catastrofici):

Il peggio della crisi dei mercati probabilmente deve ancora arrivare. La Bri (la Banca dei regolamenti internazionali di cui sono azionisti 56 banche centrali, tra cui la Banca d’Italia) nella sua relazione annuale non usa mezzi termini nè nasconde il pessimismo: quella iniziata il 9 agosto 2007 è una crisi che «non ha precedenti nel dopoguerra» con «radici profonde tanto nell’economia reale quanto nel settore finanziario». I fatti degli ultimi mesi «indicano che l’entità dei problemi a venire potrebbe essere ben maggiore di quanto molti attualmente ritengono». L’interazione fra la turbolenza nei mercati finanziari, il rallentamento della crescita in termini reali e l’aumento temporaneo dell’inflazione «sembra destinata a provocare un rallentamento mondiale più profondo e durevole di quanto sembrino indicare le opinioni prevalenti». 

Questo era il livello di preoccupazione delle istituzioni finanziarie “serie”. Chi ancora minimizzava era gente come Dick Fuld, CEO di Lehman Brothers…e sappiamo come è andata a finire….

Altra domanda rivolta al Dott. Parodi: chi le ha detto che i titoli strutturati erano della migliore qualità?

Ultima domanda a tutto l’ENPAM: ma se possiamo fare i Direttori Generali di un Ente previdenziale che gestisce 8 miliardi di euro con la Laurea in Medicina perchè non offriamo sbocchi lavorativi come advisors nelle banche d’affari ai molti nostri colleghi precari? Uno sbocco lavorativo che potremmo percorrere no?

Gabriele Gallone (medico ospedaliero, contribuente “coatto” Enpam fondo generale quota A, Segretario Regionale ANAAO ASSOMED Piemonte)
Luigi Longo (medico libero professionista, contribuente Enpam fondo generale quote A e B, Consigliere Nazionale ANAAO Assomed)

Leggi la cronistoria completa della vicenda

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