Al peggio non c’è mai fine

da | Set 19, 2022 | Primo Piano

Dopo anni di stenti dovuti alla carenza di personale conseguenti al blocco del turn over, alla gestione del personale della Sanità da padrone delle ferriere, pare che in Piemonte alcuni DG delle Aziende Sanitarie abbiano trovato un altro modo per infierire sulla Dirigenza Medica e Sanitaria.
Adesso mettono in mora i Dirigenti della Sanità minacciando di richiedere ai professionisti la restituzione coatta del 5% della tariffa delle prestazioni erogate in regime di libera professione intramoenia 10 anni fa, causa la ritardata applicazione del DM 158 del 2012, la cosiddetta Legge Balduzzi, per il periodo che va dalla sua entrata in vigore alla data della effettiva applicazione nelle Aziende.
Essendo passato così tanto tempo, alcune lettere sono arrivate a vedove/i, eredi, medici oramai ricoverati in RSA.
Ancora una volta la Dirigenza Medica e Sanitaria viene vessata anche se assolutamente estranea.
Il compito di accantonare il 5% della Balduzzi ed utilizzarlo per abbattere le liste d’attesa, era dell’Azienda. L’Azienda doveva, per legge, sommare all’onorario del medico un 5% che, con altre voci, previste dalla norma, andava a formare la tariffa finale per i pazienti.

Non l’ha fatto. Se ne accorge dopo 10 anni.

E decide che gli ignari professionisti devono pagare le spese dell’inadempienza dell’ASL.
Passata la mitologica era degli eroi e degli angeli, oramai ridotta ad uno sbiadito ricordo, si è ritornati alla sempre attuale era della spremitura dei limoni per recuperare l’enorme arretrato creato dalla pandemia COVID, con personale ulteriormente ridotto da pensionamenti e licenziamenti, il tutto con l’aggiunta dell’illecita pretesa di recuperare retroattivamente delle somme di denaro che gli amministratori avevano “dimenticato” di applicare sulle tariffe, somme che non sono dovute dal professionista.

Con la mira che ancora una volta i Dirigenti paghino per le mancanze altrui.

Ovviamente Anaao non sta a guardare questa azione illegittima, e sta rispondendo a ciascuna ASL organizzando assemblee, diffide ed esposti.  
Rimane l’amarezza di una situazione in cui chi deve dirigere non si accorge del malcontento, della frustrazione di chi lavora, e riversa colpe amministrative sui medici, inviando lettere di messa in mora come fossero biglietti augurali.
E tutto ciò, nel più assoluto disinteresse di un Assessorato assente, forse in silenzio elettorale da mesi.
Se qualcuno ancora si stupisce o non comprende il perché della fuga dagli ospedali pubblici può trovare qui una tra le tante cause: l’indecente mancanza di rispetto di cui siamo sovente oggetto. Chissà cos’altro ci attende. Ad maiora!

Dott.ssa Chiara Rivetti
Segretaria Regionale Anaao Assomed Piemonte

Dott. Valerio Tomaselli
Vice Segretario Regionale Anaao Assomed Piemonte

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