Continuiamo la cronistoria sulle problematiche relative agli investimenti ENPAM. Chi vuole leggere la prima parte può cliccare sul link sottostante. In questa parte esamineremo il comportamento dei vertici dell’ENPAM dopo la consegna di un rapporto sulla analisi del portafoglio mobiliare dell’Ente.
Enpam: derivati tossici e “relazioni” pericolose (Prima Parte)
Come già riassunto il punto di avvio risale alla metà di maggio 2011 quando un membro del Consiglio d’Amministrazione dell’Ente, Salvatore Schiacchitano e cinque presidenti di Ordine (Giancarlo Pizza, Bologna; Bruno Di Lascio, Ferrara; Ercole Cirino, Catania; Enrico Mazzeo-Cicchetti, Potenza; Giovanni Maria Righetti, Latina), presentano un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma (fascicolo 4337/K45) alla Procura presso la Corte dei Conti e alla Commissione Parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale affinché le autorità, per quanto di rispettiva competenza, verifichino l’eventuale sussistenza di un danno patrimoniale per l’ente (ndr: quantificabile in centinaia di milioni di euro) causato da investimenti in titoli cosiddetti strutturati, ossia ad alto rischio. L’esposto si base sulle risultanze di un report stilato da una società di consulenza internazionale (SRI Capital Advisor) incaricata dallo stesso Presidente dell’ente prof. Eolo Parodi (ndr: su indicazione di uno degli esponenti dr. G. Pizza –OMCeOBo lettera prot.o 923/GP/alp del 19.03.2010)) ed anche sulla base di quanto in precedenza(19.01.11) rilevato dalla stessa Commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali : “Le casse hanno come fine l’erogazione di prestazioni di tipo pensionistico assistenziale, prestazioni che debbono quindi essere sottratte quanto più possibile ad ogni aleatorietà”… “non devono battere il mercato ma garantire le future pensioni …..”
un anno prima dell’esposto il 28.05.2010,il CdA dell’Enpam incaricava l’advisor di effettuare un’ analisi del portafoglio delle attività mobiliari secondo i crismi delle best practice internazionali nonché l’analisi del portafoglio complessivo per la valutazione di eventuali profili di rischio. A pag. 38 del report dell’advisor si legge: “il bilancio Enpam risulta molto lacunoso, in particolare con riguardo alle operazioni sul portafoglio mobiliare immobilizzato. Ciò rende impossibile per un osservatore esterno valutare la gestione del portafoglio stesso …..gli advisors (ndr: quelli incaricati negli anni precedenti da Enpam per gli investimenti finanziari mobiliari) sono peraltro remunerati con commissioni particolarmente elevate difficilmente riscontrabili nelle abituali finanziarie nazionali ed internazionali (Mangusta 300mil€ solo nel 2011, altri 960 Enpam li ha stanziati su altre consulenze per strumenti finanziari ed investimenti mobiliari)… e i report di Mangusta forniti all’ente sono poco più che un copia/incolla dei dati forniti dai gestori, società alcune con sedi in paradisi fiscali come le isole Cayman.” Il rapporto viene consegnato nelle mani del Presidente Parodi che lo secreta e non lo fa avere al CdA; anzi invia una diffida a SRI che qui riportiamo testualmente:
Parodi fa pressione sull’Advisor (lettera originale)
Vista la qualità un po’ scarsa dell’originale (che abbiamo voluto comunque allegare per completezza documentale), vi riportiamo il testo integrale di tale lettera:
Spett.le
SRI Capital Advisor
Via Appiani, 12
20121 MIlano
Con riguardo all’incarico conferitoVi dal CdA della Fondazione Enpam in data 28 maggio 2010 avente ad oggetto l’analisi del portafoglio delle attività mobiliari distinta per tipologia secondo una tassonomia connessa alla best practice internazionale, nonché l’analisi del portafoglio complessivo per la valutazione di eventuali profili di rischio, si osserva quanto segue
Preliminarmente si da atto che l’incarico è stato assolto nei previsti tempi contrattuali.
Nel merito tuttavia il “rapporto finale” contiene profili ed elementi non esattamente corrispondenti all’oggetto del medesimo incarico e per quanto attiene l’ “Analisi delle azioni dell ’Advisor Mangusta Risk”, concernente il capitolo III, tale analisi non è mai stata commissionata.
In ogni caso, la Fondazione Enpam rivendica l’esclusiva proprietà del rapporto prodotto dalla SRI con richiamo espresso al rispetto delle clausole contrattuali generali e a quelle specifiche di riservatezza
Ritiene necessaria altresì, la Fondazione, la rettifica delle affermazioni “poca trasparenza del bilancio”, “ la Fondazione ha attuato diverse operazioni che hanno permesso di incrementare la redditività del portafoglio calcolata nel bilancio” ovvero “redditività mantenuta artificialmente elevata” contenute nelle conclusioni del rapporto inerenti le proprie attività concernenti la ristrutturazione dei titoli e la salvaguardia degli investimenti, attività finalizzata non certamente a “ non evidenziare problemi di redditività e non evidenziare perdita di capitale”
Con riserva di ogni tutela, si resta in attesa di un urgente riscontro e si invaino distinti saluti
IL PRESIDENTE
Prof. Eolo Parodi
(ndr. sottolineature aggiunte ad opera dei redattori)
E’ perlomeno incredibile la parte finale della lettera: il Garante massimo dell’Ente pensionistico chiede la “censura” delle parti che getterebbero discredito sulla gestione dell’Ente. Inoltre il rapporto, sconosciuto ai consiglieri di amministrazione, viene però messo a conoscenza della Mangusta Risk che sentendosi danneggiata da SRI (potenziale concorrente) ricorre alle vie legali con procedura d’urgenza ex art.700 del c.c.: il 03.05.2011 il Tribunale di Roma respinge, come detto nella prima parte, il ricorso, dopo aver analizzato gli atti perché non ne riconosce l’urgenza, pur non esprimendosi nel merito dello stesso.
Sorgono spontanee alcune domande:
- Perchè l’ENPAM commissiona ad una Società di alto livello di competenza una relazione sulla solidità del bilancio secondo le migliori “best practices internazionali” e poi ne sconfessa i contenuti?
- Perchè tale relazione viene secretata?
- Perchè la relazione viene invece consegnata alla società Mangusta Risk?
FINE PARTE II
Gabriele Gallone (medico ospedaliero, contribuente “coatto” Enpam fondo generale quota A, Segretario Regionale ANAAO ASSOMED Piemonte)
Luigi Longo (medico libero professionista, contribuente Enpam fondo generale quote A e B, Consigliere Nazionale ANAAO Assomed)