In questa parte analizziamo la denuncia presentata da 5 Presidenti di Ordine dei Medici e da un consigliere di amministrazione dell’ENPAM che fanno emergere inquietanti interrogativi sulla oculata gestione del patrimonio mobiliare dell’ENPAM. A leggere la denuncia parrebbe che tali Presidenti abbiano fatto il loro dovere di rappresentanti degli azionisti (ovvero dei medici) mentre non altrettanto si può dire di chi si è esercitato o nella politica dello struzzo o nel turiferario della Presidenza Parodi.
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Enpam: inizia la cronistoria sui derivati e sugli strascichi giudiziari
La prima parte della cronistoria sulle vicende giudiziarie e sui derivati tossici – ENPAM
I derivati tossici dell’Enpam: la diffida di Eolo Parodi (Seconda Parte)
Enpam e i derivati “tossici”,poltrone, competenze e previsioni campate per aria (Terza Parte)
Analizziamo ora l’esposto presentato in Procura dai 5 Presidenti di Ordine e da un consigliere di amministrazione ENPAM. Ve lo rendiamo disponibile in versione integrale con alcune parti adeguatamente evidenziate.
L’esposto alla procura Roma da parte di alcuni Presidenti di Ordine e da un consigliere di amministrazione ENPAM (integrale)
La lettura dell’esposto fa emergere una situazione assai preoccupante. Vi consigliamo caldamente di leggerla integralmente in quanto essa pone seri interrogativi di trasparenza. Come già detto, il consiglio di amministrazione approva, con una delibera del 28 maggio 2010, il conferimento di un incarico professionale alla SRI Capital Adviser Ltd per analizzare il portafoglio mobiliare dell’ENPAM allo scopo di “individuare eventuali profili di rischio” tramite una analisi tassonomica “connessa alle best practices internazionali“.
La SRI Capital Adviser è specializzata in analisi di portafoglio ed engineering finanziaria (vedi sito) ed ha diversi filiali sparse nel mondo, con sede operativa a Londra oltre che in Cina, a Shangai, Chiasso e Zurigo. Non è quindi una società sprovveduta nell’effettuare analisi di questo tipo.
La SRI evidenzia nel suo rapporto numerose problematiche che possiamo riassumere così:
- in primis, la carenza di informazioni complete richieste all’ENPAM. Tutto ciò è sorprendente dato che per fornire un rapporto completo, richiesto dall’Ente, la SRI aveva ovviamente bisogno ad accedere a dati che essa stessa riteneva essenziali. Disarmante il fatto che la SRI affermi che “alcuni documenti non ci sono stati inviati seppur richiesti”;
- Incompiutezza informativa su 32 titoli strutturati su un totale di 111 per un ammontare pari al 20% dell’intero patrimonio mobiliare dell’Ente (1.095.995.000 euro….avete capito bene; oltre un miliardo di euro);
- Presenza di titoli inseriti in bilancio al loro costo storico ovvero al momento del conferimento senza adeguata correzione sulla base dei valori di mercato attuali;
- Una situazione preoccupante per sette titoli CDO per i quali, a fronte di un nozionale di 446 milioni di euro, vi sarebbe una perdita che sfiora il 60% a cui si devono aggiungere altri 102 milioni per “ristrutturare” tale investimento e senza contare altri 85 milioni di perdite per titoli non CDO;
- Il ruolo della società Mangusta risk che percepisce 170.000 euro all’anno per monitorare la rischiosità degli investimenti dell’Ente a cui si aggiunge un altro incarico (secondo gli estensori della denuncia, duplicativo del primo) per monitorare i rischi dei soli 7 CDO di cui sopra;
- Il fatto che la Mangusta Risk, SOLO per questo secondo incarico, percepisca 6,1 milioni di euro
- I compensi ad alcune società con sede in Paesi che rientrano nella “black list” ovvero alle Isole Cayman, società che dovrebbero avere il ruolo di Portfolio Manager (CQS Cayman SP e Matrix Alternative Asset Management LLP)
- Il regime delle commissioni particolarmente elevate, corrisposte a società finanziarie praticamente sconosciute, commissioni che ammontano a 5 milioni di euro per due società che avrebbero dovuto monitorare due titoli (Goldman Sachs e JP Morgan)
- Il fatto che tutte queste “anomalie” non siano state segnalate ai consiglieri di amministrazione, ai consiglieri nazionali, ai Presidenti di Ordine;
- La constatazione che il Dott. Parodi ha consegnato tale relazione non agli organi consultivi e di controllo ma alla società Mangusta Risk;
- L’incredibile atto con cui il Dott. Parodi, con lettera del 10 marzo 2011, intimava alla SRI di emendare la relazione minacciando azioni legali (compiute poi dalla Mangusta Risk che riceveva tutta la relazione) senza informare e senza investire il consiglio di amministrazione.
Cosa dire alla fine della analisi di questa denuncia? Possiamo bollarla come semplicisticamente è stato fatto dai vertici dell’ENPAM e dai loro sodali, come una “storia vecchia”?
Qualcosa non quadra: c’è una società, specializzanda in analisi del portafoglio mobiliare che afferma che vi sono perdite accertate per 400 milioni di euro e potenziali fino a 800 milioni. Si afferma che mettendo semplicemente i soldi in banca si sarebbero potuto ricavare circa 350 milioni di euro (altre perdite da sommare quindi). L’investimento in titoli “strutturati” ovvero nei famigerati CDO, la consulenza del Dott. Dallocchio e della Mangusta Risk sono adeguati alla tipologia di investitore che non ha certamente il profilo dello speculatore finanziario ma quello di un Ente pensionistico?
Perchè sono stati iscritti in bilancio titoli sulla base del valore storico e non in base al valore attuale?
Immaginiamo un simpatico operatore che abbia investito per noi 30.000 euro in titoli Tiscali nel momento in cui (anno 2000) esso valeva 1.000 euro (ricordate la bolla finanziaria dei titoli internet?). Oggi, dopo che il titolo ha perso il 99,99% e vale circa 5 centesimi di euro per azione, il nostro operatore ci presenta un bilancio tale per cui il nostro patrimonio mobiliare è di 30.000 euro (basandosi sul valore storico) invece che dirci che abbiamo perso anche le mutande e che abbiamo un valore attuale di 150 euro circa. Il nostro operatore è corretto? Giudicate voi.
Gabriele Gallone (medico ospedaliero, contribuente “coatto” Enpam fondo generale quota A, Segretario Regionale ANAAO ASSOMED Piemonte)
Luigi Longo (medico libero professionista, contribuente Enpam fondo generale quote A e B, Consigliere Nazionale ANAAO Assomed)