A seguito delle recenti sentenze della Cassazione (vedi articolo sul nostro sito) che hanno portato il termine di prescrizione a 10 anni per i ricorsi dei medici specializzatisi tra il 1983 e il 1991, il Governo ha presentato nelle legge di stabilità per il 2012 un comma che sembra perfettamente attagliarsi alla nuova situazione giurisprudenziale. Anche se non nominato, il riferimento ai ricorsi dei medici specializzandi è evidente. Immerso nella bozza di questa legge (che dovrà essere approvata entro la fine dell’anno) si trova l’articolo 4, comma 51 che recita:
La prescrizione del diritto al risarcimento del danno derivante da mancato recepimento nell’ordinamento dello Stato di direttive o altri provvedimenti obbligatori comunitari soggiace, in ogni caso, alla disciplina di cui all’articolo 2947 del codice civile e decorre dalla data in cui il fatto, dal quale sarebbero derivati i diritti se la direttiva fosse stata tempestivamente recepita, si è effettivamente verificato.
L’intento del legislatore con il riferimento all’art. 2947 è quello di riportare la prescrizione del diritto nuovamente a 5 anni. Non solo: la decorrenza verrebbe portata indietro (ultimo capoverso) alla data dalla quale sarebbero derivati i diritti se la direttiva comunitaria fosse stata recepita (ovvero la data di specializzazione). L’effetto è quello di “azzerare” la possibilità di ricorrere in futuro in giudizio considerato che, per un collega specializzatosi ad esempio nel 1991, la prescrizione scatterebbe cosi’ nel 1996.
Molti dubbi di applicabilità vi sono però per i ricorsi già presentati in quanto essi andrebbero ad intaccare diritti acquisiti. Per il futuro, ovvero per i medici che presentassero ricorso dopo la eventuale approvazione della legge, sarebbe cosi’ preclusa qualsiasi possibilità di risarcimento.
NOTA di fine novembre: La legge è stata approvata ed è identificata come Legge 12 novembre 2011, n. 183 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato. (Legge di stabilità 2012). E’ stata pubblicata nella Gazz. Uff. 14 novembre 2011, n. 265, S.O.
L’articolo è sempre il n. 4 ma il comma è il 43 (approvato immutato).
