L’ottimismo è una bella dote, ma senza esagerare. Risposta all’Assessore Saitta.

da | Ott 26, 2016 | Primo Piano

images (1)di Mario Vitale

Leggendo le dichiarazioni dell’Assessore Saitta, comparse l’altro ieri su Q.S., si ha l’impressione che la carenza di personale sanitario, che in Piemonte è andata progressivamente aumentando in questi ultimi anni, di colpo sia diventata solo un ricordo. I dati che vengono presentati inducono a pensare che, da oggi, nella nostra Regione, non esistano più orari di lavoro estenuanti, pause ridotte all’osso, medici e infermieri stressati con ferie e riposi non goduti, liste d’attesa infinite sia per un esame ambulatoriale che per una visita su una barella in Pronto Soccorso.

Pertanto, pur senza smentire del tutto i numeri riportati, sento il dovere di fare qualche precisazione, almeno per ciò che riguarda i medici.

Al 31 dicembre del 2013 i medici dipendenti in Piemonte erano 9200 di cui 170 a tempo determinato. Alla fine del 2014 si contavano 9.120 medici (di cui 214 a T.D.) e al termine del 2015 eravamo a quota 9.037 (di cui 242 a T.D.). Poi nel corso del 2016 (finalmente!) la tendenza si inverte e alla fine del primo semestre i medici in servizio tornano ad essere 9.077 (con 222 unità a T.D.). Quindi, a metà anno, 40 camici bianchi in più del 2015 ma pur sempre oltre 120 in meno rispetto alla fine del 2013 e molti ancora di meno rispetto al 2010.

Se ci tiene Assessore, brindiamo, quindi, e festeggiamo (con moderazione) riconoscendo ad ognuno i suoi meriti, amministrazioni e sindacati (l’Anaao da sempre porta avanti il tema dell’orario di lavoro e dei riposi e la legge 161 del 2014 ne è stato l’esempio più evidente). Cerchiamo però di non scambiare un primo passo nella giusta direzione con la soluzione definitiva del problema ed evitiamo trionfalismi.

L’Assessore parla di 934 assunti negli ultimi due anni e siccome a noi risultano 791 assunti nell’ultimo anno e mezzo, su questo dato possiamo concordare.

Per amore di verità, però, bisogna fare due osservazioni.

Primo. Malgrado in Piemonte la situazione dei medici assunti con contratti a tempo determinato o contratti atipici sia molto migliore che in altre regioni, dei 791 assunti fra il 2015 e la metà del 2016, ben 321 hanno avuto un contratto a tempo determinato, magari per sostituzioni relativamente brevi e quindi possono già essere stati assunti e licenziati. Quindi, per valutare il trend dell’aumento degli organici, o calcoliamo solo le assunzioni dei medici a tempo indeterminato oppure dobbiamo riferirci solo al dato dei medici presenti e non degli assunti in generale.

Secondo. Giusto, da parte dell’Assessore, ricordare che da un anno e mezzo le Asl Piemontesi hanno ottenuto la possibilità di un turn over al 100% (compatibilmente con i tetti di spesa). Considerando che gli atti aziendali sono abbastanza recenti, è giusto sperare che nella fine del 2016 e nel 2017, le assunzioni aumenteranno. Pur volendo evitare di fare stime numeriche troppo precise per il futuro, per non essere poi smentiti, insisteremo che nel 2017 non solo vengano sostituiti tutti i medici che lasceranno il servizio in quell’anno, ma si continuino a ricuperare anche le perdite di posti degli anni passati. Solo allora potremo accettare il Suo invito di sederci a un tavolo per (ri)parlare di mobilità.

All’Assessore chiediamo anche di controllare (noi dell’Anaao lo faremo certamente) che i Direttori Generali, che certo sono ligi a una scrupolosa osservanza delle sue direttive, diano una giusta priorità alla copertura dei posti, privilegiando i servizi e i reparti realmente in difficoltà. Ci spiacerebbe dover scoprire che non vengano assunti medici nei reparti clinici in sofferenza per arruolarne altri, magari segnalati da qualcuno a cui è difficile dire di no, in servizi tranquilli e ben protetti con organici già più che sufficienti.

Vorremmo che questo non succedesse, Assessore Saitta.

Concludendo, osserviamo finalmente che per la soluzione del problema degli organici medici si sta iniziando un percorso virtuoso ma siamo realisticamente consapevoli che la strada è ancora lunga.

Se le intenzioni sono buone e le azioni andranno nella giusta direzione, l’Anaao, non farà mai mancare la sua costruttiva collaborazione sempre unita a un’attenta vigilanza.

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