Il San Luigi esiste. Non è una domanda, ma un’affermazione. Riassume così, in apertura, il segretario aziendale Anaao del San Luigi, Giovanni Carini, il senso dell’incontro organizzato dall’intersindacale medica dell’ospedale.
Si è trattato di un’operazione chiarezza, che ha coinvolto anche la politica regionale e quella territoriale. Erano presenti, infatti, i neo eletti al consiglio regionale Davide Gariglio, Mauro Laus e Davide Bono e i segretari regionali di Anaao Assomed e Aaroi Emac, Mario Vitale e Arturo Citino. Sono intervenuti, inoltre, il direttore della Scuola di Medicina, Ezio Ghigo, il direttore della struttura di Medicina Fisica e della Riabilitazione del San Luigi Federica Gamna e i sindaci dei comuni limitrofi.
L’obiettivo dell’incontro è stato lanciare un primo appello al neo assessore alla Sanità Antonio Saitta. “L’AOU San Luigi Gonzaga – spiegano le organizzazioni sindacali – soffre ormai da molti anni di una situazione di incertezza strutturale legata alla non completa implementazione del suo ruolo istituzionale nel sistema regionale e locale. A fronte di un indubbio sforzo di tutti gli operatori che ha fatto del San Luigi un buon ospedale per l’assistenza la formazione e l’assistenza, esistono e si sono stratificati negli anni comportamenti oggettivamente preoccupanti”.
Un esempio? Quanto accaduto con la questione delle emodinamiche. Ma non solo, I governi regionali succedutisi dal 2000 hanno nominato al San Luigi ben 9 diverse Direzioni Generali, record assoluto piemontese. E questo nonostante il presidio venga considerato un polo d’eccellenza in diversi settori: uno tra tutti il centro regionale Sclerosi Multipla. Questi motivi hanno spinto le organizzazioni sindacali una maggiore attenzione al presidio. Si trattato infatti di un vero e proprio appello alla politica, che deve ripartire, in prima istanza, dallo sblocco del turn over.
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