Oltre un detenuto straniero su due ha la Tubercolosi, che in carcere si può contrarre dalle 25 alle 40 volte in più rispetto all’incidenza nella popolazione generale. L’Hiv ha una frequenza 10 volte maggiore e tra il 30 e il 40% dei detenuti è ammalato di Epatite C. Dietro le sbarre sono inoltre più frequenti obesità, cattive abitudini alimentari e fumo. A lanciare l’allarme sono gli specialisti della Società italiana di medicina e sanità penitenziaria (Simspe), riuniti a Torino per il XV Congresso nazionale.
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Sanità in carcere, Simspe: «Assistenza pessima e Asl prive di know how. In cantiere protocolli operativi per cure più omogenee»
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