9 mila candidati per 3.500 posti. Sono i dati relativi ai contratti di specializzazione per il 2014. Per più della metà degli aspiranti medici, dunque, nessuna possibilità di realizzare appieno le proprie prospettive.
Dopo anni di studi e sacrifici per completare l’Università, ai molti giovani medici italiani non resterebbe che un’unica alternativa: l’emigrazione. E l’ha sottolineato il comitato di Medici Senza Futuro: “in Italia in assenza del possesso del diploma di specializzazione o di formazione specifica di Medicina Generale è preclusa qualsiasi strada. Dal 2009 è crescente il numero di giovani medici che, non potendo accedere alle Scuole di Specializzazione universitarie o ai corsi di formazione specifica di medicina generale, anche a causa di una limitata disponibilità di contratti di formazione causata da una cattiva programmazione del fabbisogno di professionalità mediche, decidono di lasciare l’Italia per proseguire gli studi e poi trovare lavoro all’estero, soprattutto in Francia, Germania, Gran Bretagna e Svizzera”.
Una sconfitta per l’intero sistema sanitario nazionale e per il futuro del Paese. Le responsabilità? Tra tutte, sicuramente, una scarsa programmazione: “i posti per accedere ai Corsi di Laurea sono stati progressivamente incrementati da 7.300 nel 2007 a 10.700 nel 2013 mentre il numero di contratti di specializzazione (passati da 5.000 nel 2012 ad una previsione di 3.500 nel 2014) ha subito una drastica e progressiva riduzione”.
Per questi motivi il comitato Medici Senza Futuro ha lanciato una petizione online, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica, ma soprattutto per chiedere alla politica italiana di agire concretamente. In questo senso, vengono interpellati il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Presidente Matteo Renzi e i ministri Beatrice Lorenzin, Stefania Giannini e Pier Carlo Padoan, affinchè si possano reperire i fondi per le scuole di specializzazione e programmare in modo più efficace il fabbisogno dei medici.
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