Cota necessita di un un audiometrista tonale o semplicemente di qualcuno che gli spieghi che tornare a fare il politico di professione all’ombra di Salvini e Maroni non è una retrocessione, ma l’unica collocazione coerente di questo giovanottone che ha dilapidato la credibilità di una intera Regione. La ennesima sentenza del Consiglio di Stato è implacabile: ” …. i motivi di cui si compone l’appello incidentale riproducono pedissequamente i motivi degli appelli già esaminati e respinti dalla sentenza del 17 febbraio 2014, dalla quale questo Collegio non intende discostarsi, e che per tanto fa interamente propria“.
Se ne faccia una ragione Signor Cota. Se ne deve GIUSTAMENTE andare a casa.
Cota…..ci sei o ci fai?
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